Salute e benessere
Riflesso rosso nel neonato: perché è fondamentale fare il test?
A cosa serve il riflesso rosso nel neonato? Si tratta di un test visivo fondamentale, che si fa dalla nascita fino ai 18 mesi.
Il test del riflesso rosso nel neonato è uno degli esami fondamentali a cui viene sottoposto il bebè dalla nascita fino al compimento del 18° mese. Questo esame, per nulla invasivo o pericoloso, consente di escludere eventuali patologie della vista.
Riflesso rosso nel neonato: a che serve il test?
Appena venuti al mondo e nei giorni successivi, i bimbi vengono sottoposti ad una serie di esami, alcuni dei quali oculari. Tra questi ultimi c’è il test del riflesso rosso, utile per scoprire precocemente eventuali opacità dei mezzi diottrici dell’occhio del neonato. Generalmente, questa particolare visita viene fatta al primo controllo (2/3 giorni dopo la nascita) e ripetuta in seguito dal pediatra di riferimento (fino a 18 mesi). Il test del riflesso rosso, caldamente raccomandato dall’Accademia Americana di Pediatria, ha due obiettivi principali:
- scongiurare eventuali problematiche, come le anomalie retiniche, la cataratta e il glaucoma;
- verificare l’assenza di leucocoria, ovvero un riflesso biancastro al posto del normale riflesso rosso, segno di gravi patologie oculari come il tumore della retina (retinoblastoma).
Il test del riflesso rosso nel neonato non è un esame invasivo o pericoloso. Nell’occhio del bambino, tramite un apposito strumento chiamato oftalmoscopio, viene proiettata una luce. In alcune circostanze, il pediatra potrebbe aver bisogno di utilizzare un collirio per dilatare la pupilla.
Quali sono gli altri test oculari da fare?
Quando il neonato non ha alcun problema oculare, l’occhio risponde al test emettendo un riflesso rosso. Se quest’ultimo è assente o poco intenso, è necessario sottoporre il bambino ad esami di accertamento. Di seguito, un piccolo vademecum delle altre visite oculari a cui si dovranno sottoporre i bimbi a prescindere dal risultato del riflesso rosso:
- tra i 6 e i 12 mesi: valutazione oculistica con esame per ispezionare la cornea, la congiuntiva, la sclera, l’iride, il forame pupillare e il cristallino. Serve per escludere patologie come il leucoma corneale e l’infezione corneale o cheratite;
- test di Hirschberg: consente di verificare l’eventuale presenza di strabismo;
- esame del fondo oculare: permette di escludere malattie della retina, del nervo ottico e del vitreo, quali il retinoblastoma e il tumore della retina;
- tra i 2 e i 4 anni di vita: screening per individuare eventuali deficit tipici dell’età pediatrica, come l’occhio pigro.