Cronaca
Natale 2020, auguri di Save the Children a tutti i bambini
Natale 2020 auguri da parte di Save the Children a tutti i bambini che hanno vissuto un 2020 sicuramente non facile.
Natale 2020 auguri a tutti quanti. A chi ha sofferto, a chi ha dovuto fare i conti con la malattia, con l’isolamento, con la paura, con un virus che ha stravolto le nostre vite. Quest’anno Save the Children dedica i suoi auguri natalizi a tutti quei bambini che dall’oggi al domani si sono trovati senza scuola. E a volte senza prospettive per un futuro migliore.
Prima della pandemia 5,3 milioni di bambini morivano prima di compiere i 5 anni per malaria, diarrea, polmonite, cause facilmente prevenibili e curabili. In seguito alla crisi 6,7 milioni di under 5 anni potrebbero soffrire di malnutrizione acuta. 426 bambini al giorno, 1 ogni 4 minuti, solo in Africa rischiano di morire di fame entro la fine del 2020. Entro la fine dell’anno 150 milioni di bambini in più, 1 su 3, non avranno cibo sufficiente e accesso a beni e servizi essenziali.
Senza dimenticare la scuola. Il 90% di tutti gli studenti del mondo è costretto a casa, con pesanti ripercussioni sull’istruzione. 1 su 3 non ha accesso alle nuove tecnologie. 10 milioni di ragazzi rischiano di non tornare a scuola.
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Natale 2020 auguri a tutti i bambini per un futuro migliore
Save the Children ha dedicato un manifesto alla resilienza, una video lettera per l’anno che verrà, non solo per fare gli auguri di Natale, ma anche sperando che il mondo possa cambiare. Perché “il domani sarà dei bambini di oggi, prendiamoci cura del loro mondo”.
Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children, spiega:
Questo 2020 che si sta chiudendo, è stato un anno difficile per tutti noi, ma ancora di più per i bambini. In Italia, molti di loro si sono dovuti confrontare per la prima volta con la paura, hanno vissuto sulla propria pelle disuguaglianze sociali o economiche profonde. Hanno dovuto affrontare un lutto o anche solo la distanza dagli affetti. La maggior parte ha dovuto allontanarsi dalla scuola, dai propri compagni, dai giochi. Un evento che, nei paesi più poveri, è stato connotato per molti di loro dalla necessità di dover trovare un lavoro per sostenere la propria famiglia o dover abbandonare la scuola e vedere il proprio futuro compromesso per sempre. Non andare a scuola in molti posti del mondo significa, inoltre, rinunciare all’unico pasto nutriente della giornata, diventare più vulnerabili e per molte ragazze, essere costrette a sposare un uomo molto più grande ancora in tenera età per non dover pesare sulle finanze familiari.
Per questo l’associazione è impegnata in prima linea per garantire a tutti i bambini del mondo cibo, cure, protezione e istruzione.
Foto di Lorri Lang da Pixabay