Salute e benessere
Effetto pandemia: bambini sempre meno agili e senza riflessi
Un tempo i bambini giocavano a mosca cieca, si arrampicavano sulla corda durante le ore di ginnastica a scuola, mentre oggi molti non sanno più fare neanche una capriola. Colpa dell’effetto pandemia? Probabilmente si, ma non solo. Anche prima del Covid i bambini conducevano una vita troppo sedentaria. La mancanza di attività sportiva causata dal lockdown e dalle varie quarantene però non ha fatto altro che esasperare ancor di più la situazione.
A parlare di questo preoccupante problema è stato il dottor Pasquale Guida, direttore di Ortopedia e traumatologia dell’Ospedale Santobono e vicepresidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia pediatrica (Sitop). L’esperto spiega che durante i mesi di blocco tanti bambini e ragazzi hanno trascorso le giornate praticamente incollati ai loro smartphone e tablet, un’abitudine che si sono trascinati dietro anche quando le restrizioni sono state allentate.
Effetto pandemia: i bambini hanno meno riflessi
Ma quali sono state le conseguenze di questo eccessivo utilizzo dei dispositivi tecnologici? Bambini e ragazzi hanno trascorso meno tempo all’aperto, hanno svolto perlopiù attività sedentarie (anche quando giocano con gli amici, i bambini preferiscono attività che prevedono l’uso di uno schermo, e raramente quello di un pallone). Così facendo, i bambini hanno perso man mano i loro riflessi, come l’effetto paracadute, ovvero quello che li portava ad allargare le braccia per proteggersi durane una caduta.
I bambini oggi cadono male, proprio come succede agli anziani. Per questo motivo riportano fratture anche molto gravi.
Abbiamo notato che i bambini diventano meno agili e aumentano di peso. Mentre prima della pandemia arrivavano in ospedale per incidenti stradali, con il lockdown è capitato che molti di loro cadevano in casa, spesso scivolando in bagno. La situazione si ripete sempre con le stesse modalità: trovano magari il pavimento scivoloso e cadono in maniera estremamente scoordinata perché non mettono in atto i meccanismi di difesa. L’inattività, dunque, aumento il rischio di finire in Pronto soccorso doloranti.
Al giorno d’oggi i bambini hanno sempre più problemi di coordinazione, quindi anche una normale caduta di poco conto rischia di avere conseguenze importanti.
https://bebeblog.lndo.site/post/puberta-precoce-raddoppiati-i-casi-durante-il-lockdown
Che fare?
Per aiutare un bambino ad avere riflessi migliori e, in generale, a migliorare le capacità motorie, basterebbe convincerlo a staccarsi almeno per un po’ da tablet, videogame e cellulari, e spronarlo a prendere parte ad attività fisiche, a cominciare dallo sport.
Sembra facile, vero? Molto spesso non lo è affatto. Si tratta di una sfida, ma è una di quelle sfide importanti, una di quelle fondamentali per il benessere di un bambino. Anche la scuola deve fare la sua parte secondo Silvio Boero, direttore di Ortopedia e traumatologia dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, che sottolinea come vi sia una cattiva gestione dell’educazione fisica nelle scuole:
Ai bambini spesso si dà un pallone per giocare a pallavolo o a calcio. Ma la vecchia sana ginnastica a corpo libero a scuola non viene più fatta. E così i bambini ormai sono più facilmente soggetti a fratture, non hanno una reattività sufficiente anche a livello muscolare.
Non ci rimane che spronare i nostri figli a muoversi di più, coinvolgendoli in attività all’aperto, lontani da sedentarietà e dispositivi tecnologici.
via | Il Messaggero
Foto da Pixabay