Cronaca
Congedo parentale retribuito 2023: in cosa consiste e quanto spetta
In cosa consiste il congedo parentale retribuito 2023? L’attuale legge di bilancio ha introdotto una novità importante in materia.
Cosa c’è di nuovo in materia di congedo parentale retribuito 2023? L’attuale Legge di Bilancio ha introdotto un’importante novità, che consente ai lavoratori dipendenti di usufruire di un’indennità elevata dal 30% all’80% della retribuzione.
Congedo parentale retribuito 2023: in cosa consiste e quanto spetta
Il congedo parentale retribuito 2023, stabilito dalla Legge di Bilancio dello stesso anno, ha introdotto un ulteriore sostegno alle famiglie. L’intento, ovviamente, è favorire un equilibrio migliore tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Innanzitutto, l’articolo 1, al comma 359 della norma ha disposto l’elevazione della retribuzione dal 30% all’80% per la durata massima di un mese di congedo, fino ai sei anni di vita del bambino. Questo consente al genitore dipendente di migliorare il reddito, pur astenendosi dall’attività lavorativa per accudire il figlio oltre il periodo di congedo obbligatorio.
Stando alla Circolare n. 4, pubblicata il 16 gennaio 2023, l’Inps riconosce un mese di congedo parentale con indennità elevata dal 30% all’80% della retribuzione ai lavoratori dipendenti, fruibile in alternativa tra la mamma e il papà. E’ bene sottolineare che questa modalità non è riconosciuta ai lavoratori che hanno terminato il periodo di congedo, che sia di maternità o di paternità, il 31 dicembre 2022.
Congedo parentale 2023: quali sono i tempi di fruizione?
Il congedo parentale 2023 si può utilizzare fino al sesto anno di vita del bambino, oppure, in caso di adozione o affidamento, entro il sesto anno dall’ingresso in famiglia del minore. I genitori, quindi, hanno la possibilità di ricorrere ad un mese di astensione facoltativa con un’indennità retributiva più ampia rispetto al passato.
E’ bene sottolineare che il congedo parentale spetta al genitore che ne fa richiesta, anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto. Se il rapporto di lavoro termina all’inizio o durante il periodo di congedo, lo stesso diritto viene meno dalla data di interruzione del lavoro. In sostanza, i genitori hanno diritto ad undici mesi totali – 6 mesi per la madre e 7 mesi per il padre – nel rispetto dei limiti individuali.