Famiglia
Assegno unico figli 2021: il parere di neonatologi e pediatri
Cosa ne pensano neonatologi e pediatri italiani in merito all’Assegno unico figli 2021? Ecco qual è il loro parere.
Assegno unico figli 2021, sarà un bene per le famiglie italiane? Il Governo ha dato il via libera a questo contributo che spetterà a tutti i nuclei famigliari con bambini e ragazzi fino ai 21 anni di età. Le modalità di accesso all’incentivo saranno diversi a seconda della composizione della famiglia, dell’età e del numero dei figli e anche in base alla presenza di disabilità.
Anche il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN) Fabio Mosca ed il Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP) Alberto Villani intervengono sulla questione, commentando l’approvazione dei senatori italiani della “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale”.
L’approvazione al Senato dell’assegno unico universale per i figli è un primo importante passo verso la rivisitazione delle misure a sostegno delle famiglie. Di cui va riconosciuto il merito alla Ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti ed a tutto il Governo. Il Family Act rappresenta finalmente un approccio più organico e strutturato per rimettere la famiglia al centro di tutte le politiche economiche e sociali. E per contrastare il grave problema della denatalità, accentuato dalla pandemia in corso. Non dobbiamo però dimenticare i soggetti più fragili. Come i neonati prematuri e tutti i bambini affetti da gravi patologie. La nascita di un neonato prematuro e la sua successiva dimissione richiedono attenzioni particolari. Ma anche risorse per consentire alle famiglie di seguirlo nel modo più opportuno.
Assegno unico per le famiglie con figli, cosa sappiamo
I neonati prematuri in Italia
Secondo i dati resi noti da SIN e SIP in Italia sono circa 30mila i bambini nati prima del termine della gravidanza ogni anno. 4.500 hanno un peso inferiore ai 1500 grammi e prematurità grave, con nascita prima della 32esima settimana di gestazione. Sono bambini ad alto rischio, che alla nascita possono avere molti problemi ad esempio di sofferenza feto-neonatale, malattie metaboliche o sindromi complesse e malattie rare, ad elevato rischio di cronicità.
16.500 i neonati fragili, il 3,5%, che possono sviluppare problemi durante la crescita e che hanno bisogno di sostegno. Così come ne hanno necessità le loro famiglie. Per sostenere questi pazienti i neonati a rischio devono essere inseriti in specifici Servizi di Follow-up multidisciplinare, collegati ai
Centri di riferimento di Terapia Intensiva Neonatale. Attualmente è una realtà insufficiente, varia ed eterogenea, non riconosciuta ufficialmente dal Sistema Sanitario Nazionale.
I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano una grande opportunità per il nostro Paese, per focalizzare l’attenzione sui più deboli. La Società Italiana di Neonatologia e la Società Italiana di Pediatria sostengono da tempo il necessario ufficiale riconoscimento dei Servizi di Follow-up del Neonato dal nostro Sistema Sanitario. E che si configuri come una Rete di Servizi specifica per soddisfare lecomplesse esigenze post-dimissione del neonato a rischio evolutivo e della sua famiglia. Chiediamo pertanto, che le nuove risorse siano destinate anche a costituire in ogni Regione una rete di Servizi di Follow-up. Per seguire i neonati prematuri o con patologia cronica in modo duraturo nel loro percorso di crescita e per sostenere le loro famiglie anche con un’assistenza domiciliare adeguata.