Cronaca
Bambini dispersi in montagna e poi ritrovati: la Procura di Tivoli apre un’inchiesta
In merito alla vicenda dei bambini scomparsi in montagna e poi ritrovati dopo qualche ora, per fortuna vivi e illesi, la Procura di Tivoli ha voluto aprire un’inchiesta. Ecco le motivazioni.
La Procura di Tivoli ha aperto un’inchiesta sulla particolare vicenda che ha riguardato due bambini e che per fortuna si è conclusa con un lieto fine: per ore i piccoli Manuel, di 5 anni, e Nicole, di 4 anni, sono rimasti al freddo del Monte Livata, fino a quando i soccorritori non li hanno trovati, infreddoliti, visti i 5 gradi sottozero e i 1500 metri d’altezza, ma vivi e sani.
La storia inizia con la decisione di una gita: in tarda mattinada Alexia Canestrari di 36 anni decide di andare a fare una passeggiata con la figlia Nicole e con Manuel, il figlio che il compagno ha avuto da una precedente relazione. Volevano giocare con lo slittino e fare un pupazzo di neve. Ma presto la gita assume un’altra piega: la mamma con i piccoli si perdono e alle 16, dopo che il compagno era rientrato e non li aveva ritrovati, scatta l’allarme e i soccorritori cominciano a cercare il gruppetto.
La donna viene trovata in stato di choc raccontando di aver messo al riparo i piccoli per andare a cercare i soccorsi. Il suo telefonino era spento, perché scarico. Per fortuna i piccoli vengono ritrovati sani e salvi: erano rimasti dove la mamma li aveva lasciati e sono saliti su un albero per ripararsi dagli animali feroci. Quando hanno sentito i rumori degli elicotteri hanno cominciato a sbracciare e urlare per farsi notare.
Alexia Canestrari, la mamma di Nicole, una dei due bambini scomparsi e poi ritrovati, si è difesa dalle accuse, sottolineando che si è comportata come ogni mamma che vuole salvare e difendere i suoi bambini. Dopo averli coperti per bene, aver messo le loro mani nelle tasche coperte di pile, aver stretto i cappellini e aver messo bene i pantaloni, sotto la quale c’era una calda calza, ha seguito le orme delle ciaspole di un anziano che avevano incontrato poco prima.
Quando siamo partiti con lo slittino avevo il telefono cellulare con il 22 per cento di batteria. Non essendoci copertura, si è scaricato in breve tempo. Me ne sono accorta quando ho cercato di guardare l’ora e l’ho trovato spento. Io e il mio compagno non avevamo litigato, non c’era stato nessuno screzio, ma solo la voglia di passare insieme ai nostri figli un bel Capodanno. Quando si hanno in due sei figli ci deve essere una grande fiducia l’uno nell’altro, altrimenti non si va da nessuna parte.
Via | Ansa