Cronaca
Mamme da legare: I consigli non richiesti, un’abitudine che accompagna tutte le gravidanze
In qualsiasi gravidanza di una qualunque donna al mondo, c’è sempre una costante: i consigli che piovono per nove mesi sulla testa della futura mamma.
Ripensando alla mia attesa, posso dire che questi si dividevano, in ordine crescente, tra consigli richiesti, consigli non richiesti ma graditi, e consigli non richiesti e non graditi.
I primi sono facili da individuare: eliminando le domande che si fanno a ginecologi e ostetriche, sono quelli che si chiedono a chi ha già partorito, soprattutto amiche, che hanno dato alla luce bambini dopo che l’uso dei salassi e delle sanguisughe è uscito dalla pratica medica. Sono quegli interrogativi innocui, come “quale crema per le smagliature hai usato?” o “cosa facevi per le nausee?”.
Il secondo gruppo è più insidioso: i consigli non richiesti ma graditi di solito provengono da chi ha partorito abbastanza recentemente, ha confidenza con la futura mamma ma non è in rapporti stretti né tanto meno di parentela. Vengono di solito dispensati con discrezione, e preceduti da un sobrio “sai, io questo problema lo risolsi così”. Non hanno l’aria di verità rivelate, e sono più che altro educati suggerimenti, che non pretendono di essere seguiti.
Il terzo gruppo… è nutrito, fastidioso e pericolosamente somministrato senza discrezione, con l’alone mistico dell’annuncio divino e, pertanto, non soggetto a negoziazione. Il “devi” precede le parole che seguono, e la cosa inquietante è che le persone che pronunciano tali parole sono assolutamente in buona fede e convinte di farti un enorme favore. Il vero problema, però, è che questi consigli risalgono a conoscenza mediche vecchie di trent’anni o appartengono a correnti di pensiero diametralmente opposte a quelle che tu, la tua ostetrica e le tue amiche seguite.
Come prepararti al parto, cosa comprare in vista della nascita, cosa mangiare, come allattare: i consigli aumentano a dismisura dopo che il bambino è nato. Tutti sembrano sapere esattamente cosa devi fare ma, secondo me, cosa fare lo sa solo la mamma. Innanzitutto, i bambini non sono tutti uguali. Se vi dicono per esempio di non tenere sempre in braccio il bambino, perché prende il vizio “delle braccia”, e a voi sembra una stupidaggine, ignorateli. Verrete guardate con disapprovazione perché non avete accettato il consiglio di chi ha più esperienza di voi, con commiserazione perché, agli occhi di chi vi guarda, state commettendo un errore imperdonabile (prendere il braccio il bimbo o non accettare l’oro colato del “consiglio”?).
Per fortuna, dopo il parto la natura ci aiuta a concentrarci quasi esclusivamente sul nuovo arrivato, e solitamente è facile chiudere fuori tutto ciò che interferisce con noi e col bambino. A volte, però, un fermo “no” è di grande aiuto. I miei “no” hanno un po’ il sapore della iena incattivita, quindi riuscivo a gestire la mancanza di diplomazia con monosillabi che non ammettevano repliche. Ma una persona dall’animo più gentile del mio potrebbe avere qualche difficoltà. Al 90% so che il destino si vendicherà, e che tra qualche anno sarò di quelle che dispenseranno perle di saggezza non richieste, dimenticando quanto vi sto dicendo. Nel frattempo, ricordando che le madri siete voi e che la pazienza e la gentilezza vanno riservate al piccolo e non a chi vi è intorno, accettate un consiglio: non accettate consigli.
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