Cronaca
Coppia rom bulgara: “Maria è nostra figlia, l’abbiamo affidata perché indigenti”
Nuovi sviluppi nel caso di Maria, la bambina bionda trovata in un campo rom in Grecia: la coppia rom bulgara individuata dalla polizia avrebbe confermato che la piccola è figlia loro. Era stata affidata alla famiglia greca, perché loro erano indigenti.
Maria è nostra figlia. Questa la dichiarazione della famiglia Rusev, la coppia rom bulgara individuata dalla polizia che afferma che la piccola bambina bionda trovata in un campo rom in Grecia è loro figlia. Saska Ruseva e Atanas Rusev, la coppia bulgara probabilmente collegata alla piccola Maria, l’aveva lasciata lì, l’aveva affidata ai greci perché la famiglia era indigente. Ma volevano riprenderla con loro.
Svolta, dunque, nel caso della bambina bionda di 5-6 anni trovata in un campo rom in Grecia: il suo dna non coincide con quello della coppia che la stava crescendo. La polizia stava seguendo una pista in Bulgaria, che ha portato gli agenti ad individuare Saska Ruseva e Atanas Rusev, presunti genitori della piccola Maria, come riportato anche dai media bulgari.
La famiglia, che al momento si trova in Bulgaria, a Nikolaevo, sarebbe composta da otto-dieci figli. Tempo fa decisero di affidare la piccola Maria alla coppia greca perché la loro famiglia era indigente. Coppia greca che ora si trova agli arresti per sospetto rapimento e per sospetta frode ai danni dei servizi sociali greci. Ma la donna in un’intervista sostiene che sarebbero andati a riprenderla:
Intendevo tornare in Grecia e portare mia figlia a casa, ma nel frattempo ho avuto altri due bambini, così non sono potuta tornare.
Ma la storia è ancora lontana dal concludersi. Se, infatti, la coppia bulgara si è messa a disposizione per un test del dna che proverebbe o meno le loro dichiarazioni, una vicina di casa della coppia avrebbe raccontato che la presunta mamma le aveva confessato di aver venduto la piccola Maria per 250 euro. Testimonianza che la famiglia smentisce:
Abbiamo lasciato la piccola Maria in Grecia perché non avevamo da mangiare, non avevamo lavoro e non potevamo curarci anche di lei. L’abbiamo regalata, l’abbiamo lasciata senza prendere un soldo.
Via | Corriere