Gravidanza
Pressione bassa in gravidanza: le cause e le terapie ammesse
La pressione bassa è un disturbo comune a molte donne, soprattutto nel periodo del ciclo, ma in gravidanza? È normale e quando c’è da preoccuparsi? Ecco cosa sapere e soprattutto come monitorare la situazione.
In gravidanza la pressione è sempre meglio bassa che alta. Questo è un dato di fatto e deve essere quindi, care mamme in dolce attesa, un dato da ricordare, soprattutto se vi gira la testa o vi sentite deboli. È ovvio che la pressione non deve mai essere troppo bassa. Tutte le volte che andrete a un controllo dal ginecologo, il dottore, oltre a monitorare il vostro peso, la crescita del feto, dovrà ovviamente misurarvi anche la pressione.
Se poi volete proprio essere brave, una volta la settimana misuratevela da sola. Se non avete la macchinetta, sarà sufficiente andare in farmacia. Quando la pressione diventa bassa? Normalmente si attesta su valori tra 80mm Hg e120mm Hg, si parla di ipotensione quando scendono 50-100. Sotto i 50 si rischia il collasso e non va bene, non dovete però preoccuparvi se il vostro valore viaggia per la minima tra i 60 e i 70.
La pressione bassa tende a essere molto diffusa nei primi mesi della gravidanza, per poi risalire l’ultimo trimestre. Che cosa fare? Come detto è un fenomeno benigno. Non fate assolutamente nulla, se non su consiglio medico. Nei periodi di debolezza o di stress, potreste prendere dei sali minerali o degli integratori a base di potassio. Mangiare per esempio una banana è sempre un escamotage utile. È sconsigliato consumare fegato e soprattutto carne rossa al sangue. Detto ciò integrare con alcuni cibi la dieta non sempre è saggio: la banana per esempio in caso di diabete gestazionale non va bene. Ecco perché si consiglia di attendere sempre la diagnosi del medico.