Cronaca
Maternità obbligatoria, cosa dice la legge in Italia
La maternità obbligatoria in Italia è regolata da una legge ben precisa, che ci dà indicazioni per capire come e quando richiederla, per quanto tempo e quali sono i diritti e i doveri delle mamme che si astengono giustamente dal lavoro per dedicarsi alle cure del nuovo arrivato.
In Italia tutte le lavoratrici dipendenti, ma anche le future mamme con contratto a progetto o con partita Iva, devono usufruire del congedo di maternità, regolato insieme a quello di paternità nel decreto legislativo 151 del 26 marzo del 2001. Il Testo Unico maternità/paternità detta le linee guida per la maternità obbligatoria.
Il congedo di maternità è un periodo di astensione obbligatoria che viene riconosciuto alla futura mamma durante la gravidanza e il puerperio. La donna riceve un’indennità economica ed è previsto anche in caso di adozione e di affidamento dei minori. Se la mamma non può prendere il congedo di maternità, tale diritto spetta al padre.
Possono usufruirne le lavoratrici dipendenti assicurate all’INPS, le donne disoccupate o sospese (il congedo deve iniziare entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro o se sussiste il diritto all’indennità di disoccupazione, mobilità o cassa integrazione), alle lavoratrici agricole, alle colf e badanti con 26 contributi settimanali nell’anno precedente o 52 contributi settimanali nei due anni precedenti, alle lavoratrici a domicilio, LSU o APU.
A loro spetta un periodo di astensione che può iniziare due mesi prima del parto o prima nel caso di necessità e per i 3 mesi successivi al parto. I 5 mesi possono anche essere flessibili, con 1 mese prima del parto e 4 dopo. Anche l’interruzione di gravidanza dopo i 180 giorni dall’inizio della gestazione viene considerata nel congedo.
La maternità obbligatoria prevede una retribuzione pari all’80 per cento della retribuzione giornaliera e viene pagata dall’INPS in caso di lavoratrici stagionali, operaie agricole, lavoratrici dello spettacolo, colf e badanti, disoccupate o sospese, mentre viene pagata in anticipo in busta paga dal datore di lavoro. Anche chi è iscritto alla gestione separata dell’Inps possono prendere il congedo di maternità.
Via | Inps