Gravidanza
Prolattina bassa: i sintomi, la cause e le cure
La prolattina è un ormone legato a quello della crescita ed è sintetizzata e secreta dalle cellule della ghiandola pituitaria anteriore. Scopriamo insieme cosa accade quando i suoi valori non sono nella norma.
La prolattina è un ormone molto importante per il nostro organismo, dal momento che, ad esempio, stimola le ghiandole mammarie e svolge un ruolo importante nella produzione di latte, regola il desiderio e la gratificazione sessuale, oltre che produrre surfattante nei polmoni del feto al termine della gravidanza e la tolleranza immunitaria del bambino durante la fase prenatale.
Durante la gravidanza è normale avere livelli alti di prolattina, a causa delle più elevate concentrazioni di estrogeni che ne promuovono la produzione: fattore molto importante che ci prepara all’allattamento al seno, quando il piccolo nascerà.
Dopo il parto i livelli scenderanno: l’allattamento favorirà il rilascio maggiore di prolattina. Livelli alti di prolattina nel sangue impediscono l’ovulazione e quindi rimanere incinta potrebbe risultare più difficoltoso, così come i cicli si presenteranno in maniera irregolare.
Cosa vuol dire se scopriamo di avere la prolattina bassa? Può manifestarsi in caso di assunzione di particolari farmaci, come i dopaminergici, ma potrà anche avere problemi nella produzione del latte materno, ruolo fondamentale di questo ormone. Anche la bulimia può abbassare i livelli di prolattina, mentre le patologie che riscontrano questa situazione sono il panipopituitarismo, la sindrome di Sheehan, i tumori ipofisari, craniofaringioma e altre alterazioni della ghiandola ipofisi.
Valori normali nella donna si attestano sui 9-25 ng/ml, mentre in gravidanza sono pari a 150 – 200 ng/ml. La prolattina bassa si cura con estrogeni, reserpina, alfa-metil-dopa, fenotiazine, metoclopropamide, sulpiride, cimetidina, ranitina.
Foto | da Flickr di vilanovailageltru
Via | Inerboristeria