Gravidanza
Il Bi test in gravidanza quali malformazioni del feto rivela?
Il Bi test in gravidanza è uno degli esami più comuni che si possono effettuare per calcolare il rischio di alcune malformazioni o patologie a carico del feto. Ecco quando e come bisogna farlo e cosa significano i suoi risultati.
Il Bi test in gravidanza è un esame diagnostico che può essere effettuato in contemporanea con la translucenza nucale, oppure da solo. Altro non è che un prelievo del sangue materno, che viene fatto nello stesso periodo di gestazione della translucenza, ovvero tra la undicesima e la tredicesima settimana più sei giorni.
Se la translucenza nucale è un esame prenatale, una semplice ecografia, che ci dice il grado di probabilità che il feto sia affetto da sindrome di Down e che viene consigliato caldamente nelle mamme non più giovani, il Bi Test è un esame del sangue che viene effettuato per valutare il livello di due ormoni prodotti dalla placenta.
E’ un test che si usa sempre per capire le probabilità che una mamma possa mettere al mondo un bimbo affetto dalla sindrome di Down o affetto da cromosopatie come Trisomia 21 e Trisomia 18, malformazioni cardiache e scheletriche, anche se la certezza avviene solamente attraverso test invasivi come l’amniocentesi o la villocentesi, che comportano però rischi di aborto spontaneo pari all’1 per cento.
Se l’esito della translucenza nucale e del Bi Test in gravidanza è positivo, allora il rischio è alto e si preferisce indagare ulteriormente, mentre se è negativo, allora le possibilità di malformazioni sono remote e comunque molto basse.
Via | Farmacoecura
Foto | da Flickr di kiwoo