Crescita
Come insegnare ai bambini a dormire da soli
Come insegnare ai bambini a dormire da soli? Sicuramente non è facile, soprattutto se sin da piccoli li abbiamo abituati ad addormentarsi con qualcuno accanto. Ma non è un’impresa impossibile!
Come insegnare ai bambini a dormire da soli? Di sicuro non è un’impresa facile, anche perché spesso siamo abituati ad addormentare noi i nostri bambini, anche perché, ammettiamolo, il momento in cui cominciano a lasciarsi andare al sonno è davvero unico e mamma e papà adorano essere presenti accanto ai loro cuccioli. Spesso, però, diventa indispensabile insegnare ai bambini ad addormentarsi da soli: nel mio caso è stato fondamentale a tre anni, quando ero incinta della seconda e per cercare di evitare continui risvegli notturni della bimba grande, che da quando era nata mi ha tenuto parecchio sveglia. E sapete cosa? Ha funzionato.
Spesso insegnare ai bambini ad addormentarsi da soli diventa fondamentale se è in arrivo un altro bebè o per consentire al piccolo di effettuare questo piccolo step nella crescita. Sicuramente non è facile e ve lo posso garantire perché l’ho sperimentato sulla mia pelle. Ma con costanza, fermezza, ma anche amore e dolcezza, che non devono mancare mai, si può davvero insegnare al bambino ad andare a letto da solo.
Come fare? Innanzitutto è molto importante creare un rituale della nanna che sia sempre rispettato, salvo rare eccezioni che possono sempre accadere. Un rituale per la messa a letto può iniziare con il pigiama, la pulizia dei denti, la pipì, una favola letta quando il piccolo è già a letto, qualche coccola che non deve mancare e poi luci spente (accendete la lucina notturna se il piccolo lo chiede). Il momento dell’addormentamento non dovrebbe essere accompagnato dal latte, dallo stare in braccio per essere dondolato o cullato se è piccolo, altrimenti lui individuerà quello come rituale e sarà poi difficile togliere l’abitudine.
Provate anche a proporgli un oggetto che possa aiutarlo a compiere al meglio e da solo questo rituale: un peluche, una bambola, ma anche il ciuccio se i bambini sono ancora molto piccoli. La mia bimba grande, ad esempio, per un po’ ha stretto in mano un fazzolettino, mentre ora dorme beata abbracciata alla sua bambola di Cenerentola, mentre la piccola ha deciso che il suo rituale per addormentarsi da sola è dito in bocca o copertina in bocca da ciucciare.
I bambini per potersi addormentare da soli dovrebbero essere messi nel loro letto e non addormentati sul divano o nel nostro lettone. Ed è anche fondamentale stabilire un orario della nanna, da seguire sempre (salvo sempre le rare eccezioni). Se il piccolo è già abituato a dormire in un altro modo e volete togliergli questa abitudine, dovete avere molta pazienza: non lo farà dall’oggi al domani, ma è comprensibile.
Cercate di instaurare il nuovo rituale durante una serata in cui tutta la famiglia è tranquilla e serena: le prime volte il bambino piangerà, è normale. Quando lo sentite piangere, non lasciatelo da solo: è un metodo che personalmente trovo molto crudele. Ma non cedete neanche: entrate in cameretta, fategli due coccole, parlate a bassa voce e con calma per tranquillizzarlo. E poi uscite. E continuate così finché non si è addormentato serenamente.
Se il bambino è più grande, di sicuro si alzerà al letto e vi raggiungerà. La mia faceva così e io ogni volta la coccolavo e la riportavo a letto (ammetto che qualche volta ho perso la pazienza e l’ho sgridata, ma poi ho capito che era controproducente questo atteggiamento!). Quanto ci vorrà perché si abitui? Non si può dire a priori, il tempo è relativo, ma voi dovete avere pazienza: se avete preso la decisione di insegnarli ad addormentarsi da solo sicuramente è perchè è la scelta migliore per la famiglia. Continuate sulla vostra strada e vedrete che primo o poi la vostra pazienza verrà premiata!
Foto | da Flickr di tamakisono
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Insegnare ai bambini a dormire da soli
A cura di Valentina Rorato, 22 febbraio 2011
Ci sono un sacco di pubblicazioni e molti pediatri che consigliano di insegnare quanto prima ai bambini a dormire da soli. Premetto che io lo ritengo giusto e l’ho praticato con mio figlio fin da subito, devo però fare una riflessione culturale al riguardo. Il dormire soli implica autonomia che, a sua volta, implica indipendenza. Questo secondo la nostra cultura, attraverso l’autonomia insegnamo ai piccoli l’indipendenza, intesa come individualità e libertà di pensare, dire e fare in modo autonomo.
Ci sono culture invece, in contesti di alto livello di sviluppo economico e culturale come il Giappone, dove invece del concetto di indipendenza si insegna ai figli quello dell’interdipendenza, ossia del muoversi in un contesto sociale, di gruppo dove nessuno può imporre all’altro di fare ciò che non desidera ma si può esporre la nostra opinione ed, eventualmente, influenzare con le nostre ragioni il comportamento altrui. L’interdipendenza, la collaborazione, l’appartenere ad un gruppo, tutti concetti che, nello specifico del sonno, non prevedono che i bambini dormano soli.
I piccoli, che dormono con la madre in Giappone per tutta la prima infanzia, sviluppano così il senso di appartenenza alla famiglia, si relazionano e comprendono il senso di stare con gli altri. I giapponesi infatti pensano che il bimbo nasce individuo separato e, con il tempo e l’insegnamento, apprende a stabilire relazioni interdipendenti. Praticamente il contrario di ciò che pensiamo noi, il piccolo nasce dipendente ed impara ad essere autonomo.
Foto | Flickr