Gravidanza
Placenta bassa in gravidanza: i rimedi, i sintomi e i rischi
Quali sono i sintomi e i rischi della placenta bassa in gravidanza? Ecco anche i possibili rimedi.
La placenta bassa in gravidanza mette sempre in allarme le future mamme. Se all’inizio della gestazione è assolutamente normale ed è un fenomeno molto diffuso, che colpisce il 20% dei casi, in questo momento le donne non devono preoccuparsi, perché non si tratta di una condizione pericolosa, dal momento che durante la gravidanza la membrana si riposiziona naturalmente.
La membrana, che si occupa degli scambi vitali di ossigeno e di nutrienti tra la mamma e il bambino, se è ancora bassa dopo la 30esima settimana può essere potenzialmente pericolosa: in questo caso si parla di placenta previa, un mal posizionamento della stessa che colpisce solo l’1% delle gravidanze.
Se le cause della placenta previa sono naturali e dipendono dal posizionamento dell’embrione quando si annida nell’utero, ci sono dei fattori di rischio che ne aumentano l’insorgenza:
- avanzata età della mamma
- precedente taglio cesareo
- precedenti parti naturali
- presenza di fibromi
- endometriti
- aver già sofferto del disturbo
La placenta previa, che si manifesta con un’emorragia, deve essere curata il prima possibile, con ricovero e controlli costanti. Se l’emorragia non si ferma, allora bisogna intervenire con un cesareo d’urgenza.