Cronaca
Dopo il trapianto di cuore Emma torna a casa dal suo amato cane
Aveva commosso l’Italia intera la storia della piccola Emma che in ospedale, in attesa di un trapianto di cuore, aveva voluto Black, il suo amato cane. Ora la piccola ha ricevuto l’organo ed è potuta tornare a casa.
La storia della piccola Emma aveva fatto il giro del web per la fotografia che potete ammirare qui sopra: la piccola di appena 3 anni e mezzo, originaria di Pinerolo, in provincia di Torino, due mesi fa, dopo tanti giorni trascorsi in ospedale attaccata ad un cuore artificiale, a causa di una cardiomiopatia dilatativa, aveva espresso il desiderio di poter vedere Black, il suo cagnolone. L’ospedale Regina Margherita del capoluogo piemontese le aveva concesso questo desiderio.
E’ durata 475 giorni la degenza in ospedale della piccola Emma, nata con questa patologia al cuore, fino a quando finalmente la bella notizia: il trapianto di cuore che le è stato impiantato l’8 marzo nel nosocomio infantile torinese. Un trapianto che sembrava impossibile potesse arrivare, per questo aveva espresso il desiderio di poter rivedere il suo cagnolone.
Poi, dopo la morte di Cesare, un bambino di appena 4 anni, ecco che la speranza è tornata a farsi viva in lei: l’intervento è durato 11 ore, al quale è seguita una terapia antirigetto molto forte, perché quel cuoricino non era completamente compatibile con il suo. Adesso Emma torna a casa, dove continuerà a seguire la terapia, seguita dai professionisti dell’ospedale. Un ritorno alla normalità non facile per lei, come raccontano i genitori:
È un po’ nervosa, dice che non vuole andare a casa, si è spaventata per tutto il via vai di persone che salutano, valige e così via. Ma a casa ci sono Black e tutti gli altri animali che la aspettano.
E il primario del reparto sottolinea che da quando Black è entrato in ospedale, accendendo i riflettori di tutto il paese sulla storia di Emma e dei tanti bambini che aspettano un trapianto di organi, ci sono già stati altri due trapianti di cuore:
Probabilmente la sua storia è servita a far riflettere e dato la spinta a dei genitori che hanno vissuto una tragedia immane a fare un gesto eccezionale come la donazione. Non era mai accaduto di ricevere due organi in così poco tempo. Dopo Emma abbiamo salvato anche un bimbo greco di 18 mesi, che ora sta bene e presto verrà dimesso, e una bambina di 12 anni, che è stata operata solo pochi giorni fa. Ora speriamo che il trend continui.
Via | Corriere
Foto | lettera43