Gravidanza
Il deficit da proteina C in gravidanza e le possibili conseguenze
La proteina C è un importante anticoagulante del sangue e un deficit di questa sostanza può aumentare il rischio di trombosi. Cosa succede, invece, in gravidanza?
Il deficit da proteina C può manifestarsi per una causa congenita o acquisita. Una carenza di questa sostanza comporta a una riduzione dell’attività anticoagulante del sangue, aumentando così il rischio che si formino coaguli anomali. Quali sono le conseguenze più gravi? Ovviamente possono subentrare ictus, infarti ed embolia polmonare.
La gravidanza è un momento molto particolare della salute delle donne ed è associata a modificazioni dell’equilibrio emostatico con un incremento della concentrazione di molti fattori della coagulazione. Un deficit di proteina C (anche S) comporta un rischio trombotico in gravidanza inferiore al 10% e nel puerperio inferiore al 20%.
Considerate che però una diagnosi di questa carenza deve essere fatta prima del concepimento, perché durante i nove mesi si verifica in modo fisiologico. Ci sono delle complicanze ostetriche? Le trombofilie possono aumentare il rischio di aborto precoce, possono causare la sindrome da aborto ripetuto, gli aborti del secondo trimestre e della morte endouterina del feto. Sono responsabili del distacco di placenta e in alcuni casi della pre-eclampsia grave.
Questo quadro può spaventare, soprattutto se siete in dolce attesa. La cosa migliore è stare sereni e affidarsi a un medico di cui vi fidate. Sarà lui a farvi tutti gli esami e a monitorare mese per mese la gestazione e le eventuali complicanze. Non dovete far altro che stare serene e magari avvertire se avete dei disturbi.
Di solito la terapia consiste nella somministrazione dall’inizio della gravidanza di dosi profilattiche di eparina a basso peso molecolare, eventualmente associate a basse dosi di aspirina.
Via | Studio Medico Fadin
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