Cronaca
Fecondazione eterologa negata, la legge nega i diritti alle famiglie
La Corte di Cassazione rimanda alla Consulta la legge che vieta la fecondazione eterologa, considerata dai giudici una negazione ai diritti delle famiglie!
I giudici di Milano hanno rimandato alla Consulta la legge che vieta la fecondazione eterologa per le coppie italiane, con una semplice motivazione: è una norma che nega i diritti alle famiglie, che condiziona la possibilità delle coppie di poter determinare la propria condizione genitoriale.
Si torna a parlare della Legge 40 dedicata alla procreazione assistita, che continua ad essere bocciata dai giudici: è dal 2004 ad oggi che continua ad essere trasformata, perché considerata una norma che lede i diritti costituzionali.
La questione è tornata tra le pagine di cronaca grazie agli avvocati Marilisa D’Amico, Maria Paola Costantini, Massimo Clara e Sebastiano Papandrea, che assistono una coppia affetta da azoospermia completa: nel 2010 hanno presentato ricorso al Tribunale civile di Milano per poter accedere alla fecondazione eterologa, vietata proprio dalla Legge 40.
E i legislatori della Corte di Milano hanno dato loro ragione, scagliandosi contro il divieto alla fecondazione eterologa, quella resa possibile con un donatore esterno alla coppia. E per questo motivo la Legge 40 ritorna alla Consulta.
Il divieto normativo presente nella legge 40 condiziona la possibilità delle coppie eterosessuali sterili o infertili nel proprio diritto di determinare la propria condizione genitoriale e, quindi, di poter concorrere liberamente alla realizzazione della propria vita familiare.
Questa nuova ordinanza permette a loro e a tutte le coppie che vorrebbero diventare genitori ma non possono per patologie varie di sperare che le cose possano cambiare. Ora la parola passa nuovamente alla Consulta!
Foto | da Flickr di michaelswiet
Via | Corriere