Salute e benessere
Riconoscere l’attacco epilettico nei bambini e quali cure prestare
Riconoscere immediatamente gli attacchi epilettici è importante per poter prestare al bambino le prime cure necessarie per farlo stare meglio.
L’attacco epilettico bei bambini deve essere riconosciuto subito, per poter prestare subito le prime cure ai piccoli. L’epilessia infantile colpisce molti bambini: i due terzi affetti da questa patologia guariscono dalle convulsioni con l’arrivo dell’adolescenza. Un singolo attacco non è da considerarsi epilessia, che insorge, invece, quando si manifestano più volte.
L’attacco epilettico può essere causato da malattie contagiose come meningite ed encefalite, malformazioni del cervello che si sono formate durante la gravidanza, trauma al cervello, disordini metabolici, tumori al cervello, malformazioni dei vasi sanguigni, ictus, anomalie cromosomiche. Molti casi, però, non hanno cause conosciute.
L’attacco epilettico può durare pochi secondi o diversi minuti. La sua manifestazione dipende dalla parte del cervello coinvolta: le crisi generalizzate colpicono tutto il cervello, quelle focali solo una parte. Il piccolo può perdere coscienza, avere spasmi, dimenarsi, ritrovarsi in uno stato confusionario. I casi più lievi possono manifestarsi semplicemente con occhi strizzati e che piccoli momenti di assenza nei quali si fissa il vuoto.
Durante le convulsioni bisogna mantenere la calma, tenendo al sicuro il bambino lontano da mobili, scale, termosifoni e mettendogli qualcosa di morbido sotto la testa. Il piccolo va girato nella posizione laterale di sicurezza: non va trattenuto e non gli va messo nulla in bocca.
In caso di attacco epilettico rivolgetevi al pediatra, che vi farà fare dei controlli e degli esami per capire quale terapia mettere in atto. In commercio ci sono dei farmaci anticonvulsivi da utilizzare, mentre l’intervento chirurgico è un fenomeno davvero molto raro.
Via | Farmacoecura
Foto | da Flickr di misgoddess