Cronaca
Le poesie di Pasqua per i bambini da imparare con la maestra o con la mamma
Ecco tre poesie dedicate alla Pasqua per imparare anche il significato religioso di questa festa
Una poesia a Pasqua è di tradizione in molte famiglie. È davvero divertente vedere il bambino, magari la domenica a pranzo, recitare qualche parola dedicata a questa festa o anche alla primavera. Abbiamo scelto per voi Gesù di Giovanni Pascoli, Resurrezione di Alessandro Manzoni e Pasqua di Guido Gozzano.
Sono tre testi abbastanza brevi, ma con tre difficoltà diverse. Sono quindi ideali da studiare a scuola con la maestra o a casa con la mamma. Sono un modo per allenare la mente e per imparare il valore cristiano di questa ricorrenza. Spesso i bambini identificano alcune feste religiose solo con i regali e i dolci. È giusto che sia così, però se avete piacere di sensibilizzare il piccolo anche su un altro aspetto, più profondo, questa è l’occasione giusta.
Gesù di Giovanni Pascoli
E Gesù rivedeva, oltre il Giordano
campagne sotto il mietitor rimorte:
il suo giorno non molto era lontano.
E stettero le donne in sulle porte
delle case,
dicendo: Ave, Profeta!
Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise all’ombra d’una meta
di grano,
e disse: Se non è chi celi
sotterra il seme,
non sarà chi mieta.
Egli parlava di granai ne’ Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.
Egli stringeva al seno
quelle teste
brune; e Cefa parlò:
Se costì siedi,
temo per l’inconsutile tua veste .
Egli abbracciava i suoi piccoli eredi;
Il figlio – Giuda bisbigliò veloce -
d’un ladro,
o Rabbi, t’è costì tra’ piedi:
Barabba ha nome il padre suo, che in Croce
morirà ».
Ma il Profeta, alzando gli occhi,
« No »,
mormorò con l’ombra nella voce;
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.
Resurrezione di Alessandro Manzoni
E’ risorto: il capo santo
più non posa nel sudario
è risorto: dall’un canto
dell’ avello solitario
sta il coperchio rovesciato:
come un forte inebbriato ,
il Signor si risvegliò
Era l’alba; e molli il viso
Maddalena e l’altre donne
fean lamento in su l’Ucciso;
ecco tutta di Sionne
si commosse la pendice
e la scolta insultatrice
di spavento tramortì
Un estranio giovinetto
si posò sul monumento:
era folgore l’aspetto
era neve il vestimento:
alla mesta che ‘l richiese
dié risposta quel cortese:
è risorto; non è qui.
Pasqua di Guido Gozzano
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s’affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l’antica pia favola dell’ovo.
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