Il ciuccio fa male o è utile al bambino?

Circolano due principali correnti di pensiero riguardo l’uso o meno del ciuccio per i bambini. Personalmente, con i miei bimbi, non ho avuto problemi di ciuccio -casomai del pollice in bocca– ma confrontandomi con le esperienze di amiche mamme ho capito che è meglio non proibire, ma far capire.

C’è chi dice che fa male perchè a lungo andare può deformare il cavo orale, c’è chi dice che aiuta nei primi anni di vita del piccolo perchè lo consola e lo conforta nei momenti di pianto o quando ha bisogno di una coccola, per esempio durante la notte quando è lontano dalla mamma o nei momenti di turbamento. L’importante è non esagerare, e all’età di tre anni preparare il terreno per spiegargli che è arrivato il momento di abbandonarlo, perchè ormai “è diventato grande” e che il succhiotto viene usato solo dai piccolini. E una volta raggiunto lo scopo fargli un regalino.

Secondo il pedagogista svizzero Jean Piaget:

“…è importante che i genitori, quando i figli raggiungono i trentatre mesi inizino a far notare che i bambini grandi non usano il ciuccio. Lo facciano nei luoghi ove siano presenti altri bambini, per esempio in un parco pubblico, all’uscita della scuola, mentre giocano. Il bambino così avrà così un po’ di tempo per capire che usare il ciuccio è un comportamento da bambini piccoli.”

Questa è la regola generale. L’importante è non “violentare”, cercando di compiere il passaggio in maniera graduale, e recepire i segnali che provengono da vostro figlio. Se lo fa con tranquillità va bene, ma se appare triste e non riesce a prendere sonno la sera, è bene riprovare qualche mese dopo. Se a quel punto non riuscirete ancora a raggiungere lo scopo, riprovate nuovamente altri mesi dopo, e così via.

Ricordo che quando ero bambina, mia madre me lo tolse semplicemente, dicendomi che lo avevano rubato durante la notte: lo abbiamo cercato a lungo insieme, naturalmente non lo abbiamo trovato. Fui sconvolta, ma per poco.

Via | Corriere
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