Gravidanza
Cosa mangiare in gravidanza con il diabete e quali sono le possibili conseguenze
Il diabete gestazionale si può curare con la dieta giusta: ecco quindi qualche consiglio alimentare.
Il diabete spesso compare per la prima volta in gravidanza (si chiama diabete gestazionale) e nella maggior parte dei casi non dà sintomi. Si può diagnosticare con un esame delle urine per verificare i livelli di glucosio o attraverso il semplice esame del sangue. Di solito questo disturbo si cura facendo molta attenzione alla dieta e possibilmente facendo un po’ di attività fisica.
La domanda quindi sorge spontanea: che cosa si può mangiare? Non è necessario stare a stecchetto, ma evitare alcuni prodotti. Si consiglia, per esempio, di scegliere i cereali (e i loro derivati) di tipo integrale e di limitare il consumo di pizza, riso, patate che tendono ad alzare l’indice glicemico. È inoltre importante fare attenzione al sale e ai grassi. È meglio favorire un cucchiaio d’olio a un fiocco di burro.
Evitate poi le fritture, mentre preferite i cibi cotti alla griglia o al forno. Promosso il latte parzialmente scremato e lo yogurt, che sono in entrambi casi fonte di calcio, così come il grana. Vanno poi evitati i dolci, le torte, le caramelle, ma anche la cioccolata e le merendine. E sono bocciati gli alcolici (tutti). A tutti questi consigli dovete aggiungerne altri, relativi allo stile di vita. La donna con diabete gestazionale (ma anche quella perfettamente sana) deve cercare di mangiare a orari regolari e non saltare mai i pasti.
Sono letali i lunghi digiuni, così come le abboffate. Pesatevi regolarmente, ma non più di 1 volta alla settimana, la mattina a digiuno, svestite. Fate un po’ di ginnastica: vanno benissimo anche delle belle passeggiate all’aria aperta e monitorate i livelli di glucosio nel sangue con costanza.
Ora vediamo quali sono le possibili conseguenza. Il diabete gestazionale espone sia la mamma sia il bambino al rischio diabete nel corso della vita. Quasi la metà delle donne che hanno il diabete in gravidanza, infatti, continuano a svilupparlo dai 10 a 15 anni dopo il parto e in particolare sviluppano un diabete di tipo 2.
Foto | Flickr
Via | Educazione nutrizionale