Salute e benessere
Bambini e adolescenti sempre più dipendenti da internet
I bambini e gli adolescenti italiani sono sempre più internet-dipendenti secondo un’ analisi fatta dalla Federazione italiana degli ordini dei medici.
Per i bambini di oggi, Internet è quello che rappresentava un tempo la televisione. Un modo per passare il tempo quando non ci sono in programma altre attività sportive o ricreative dal ritorno da scuola, soprattutto quando i genitori lavorano e non possono tenere più di tanto i bambini e gli adolescenti sotto controllo. Solo che anche internet e il web devono essere usati con moderazione, altrimenti si rischiano gravi forme di dipendenza.
Secondo gli ultimi dati, sono 240mila i bambini e gli adolescenti italiani che passano mediamente oltre tre ore al giorno davanti al computer, e ormai sono sempre più diffuse patologie come la sindrome di Hikikomori, una sorta di isolamento sociale inizialmente diffusa solo in Giappone ma che sta prendendo piede anche da noi, dagli anni 2000.
Bambini e adolescenti tra gli undici e i sedici anno passano il tempo incollati allo schermo del computer o con la playstation dall’uscita di scuola fino a tarda notte, si isolano dal mondo reale, non interagiscono o giocano con i coetanei e vivono in una realtà parallela per la maggior parte del tempo. Secondo la Fnomceo -Federazione italiana degli ordini dei medici- la situazione é piuttosto preoccupante:
“Purtroppo di questo le istituzioni italiane non sembrano preoccuparsi ed é un limite evidente, giacché la realtà sociale é fatta anche e soprattutto di queste problematiche, con un’espansione clinica che valutiamo quotidianamente. Questi adolescenti il più delle volte riescono a raggiungere la sufficienza nelle materie scolastiche, confermando che frequentano l’ambiente didattico come una sorta di obbligo, e poi si ritirano dal mondo reale per calarsi completamente in quello virtuale”.
E’ una forma di dipendenza molto simile all’uso degli stupefacenti da cui è difficile uscire, è una patologia non considerata tale per la mancata conoscenza della sindrome che viene spesso confusa con altre forme di malattie psicopatologiche. E’ compito degli adulti controllare quanto i ragazzini navighino e passino il tempo davanti al pc smanettando tra facebook e twitter, per non incorrere in problemi più seri. Personalmente cerco di impegnarmi in tal senso: sarà che sono terrorizzata da qualsiasi forma di dipendenza…
Via | Ansa
Foto | Getty Images