Gravidanza
Le fasi della dilatazione del parto: come riconoscerla?
Ecco come riconoscere i vari segnali che ci portano a capire che la dilatazione è in atto e stiamo per partorire.
La fase della dilatazione del parto è una fase molto importante del travaglio. Riconoscere il momento in cui essa avviene non è facile, ma solitamente segue un iter ben preciso, che prima passa da altri momenti che caratterizzano il parto.
Prepararsi al parto conoscendo tutto quello che accadrà al nostro corpo durante quei momenti è molto importante, per poter riconoscere tutti i segnali e per saper reagire nel migliore dei modi. Solitamente il parto inizia con la fase prodromica, dopo la quale abbiamo la fase dilatante, alla quale segue quella espulsiva, quando finalmente possiamo vedere il nostro cucciolo!
Il parto naturale comincia dalla fase prodromica, quando cioè cominciamo ad avvertire le famose contrazioni dell’utero, che all’inizio sono irregolari, ma che pian piano si regolarizzano con il passare delle ore. Queste sono le “contrazioni di Braxton Hicks” e in questa fase ci può essere o meno l’espulsione del tappo mucoso.
La durata del travaglio vero e proprio comincia con la fase dilatante, quando le contrazioni diventano regolari, una ogni 3 o 4 minuti, con una durata che aumenta, così come l’intensità del dolore. Queste contrazioni interessano i muscoli lunghi dell’utero, che si contraggono, dall’alto verso il basso. Quando finisce, i muscoli rilassati diventano più corti, così che la cervice si possa alzare fino alla testa del bambino.
Questa fase termina quando la cervice uterine è completamente dilatata: si può assistere alla rottura delle acque o membrane amniotiche, oppure no. A seguire avremo la fase espulsiva.
La fase dilatativa si riconosce per il numero di contrazioni, la loro intensità che cresce insieme alla percezione del dolore: è una fase molto delicata ed è il momento migliore per andare all’ospedale, nel caso fossimo ancora a casa. La sua durata è infatti molto variabile. Può durare molto poco o per lunghissime ore, ogni esperienza è a se stante!
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