Gravidanza
Placenta previa: che cos’è e quali sono i rischi
Che cosa s’intende per placenta previa e quali sono i rischi per la mamma e per il bambino?
La definizione di placenta previa indica il posizionamento della placenta nella parte bassa dell’utero. Tale situazione nel primo trimestre di gravidanza è fisiologico, diventa patologico nel terzo trimestre. Non a caso non viene fatta una diagnosi di placenta previa prima della 30esima settimana. Come ci si accorge di avere questo problema? Il ginecologo durante l’ecografia morfologica, che avviene intorno alla 20esima settimana già potrebbe sospettare che l’impianto della placenta sia un po’ più basso del normale.
Fino a quel momento, difficilmente dovreste aver problemi o sintomi. In alcuni casi, invece, si manifesta con sanguinamento vaginale senza dolore. A seconda del posizionamento si può parlare di previa laterale, previa marginale, previa parziale e previa totale.
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Perché è una condizione preoccupante? Piccole perdite non creano problemi al feto, se però dovessero verificarsi un’emorragia abbondante con difficoltà ad arrestarsi sarà necessario il ricovero. Le conseguenze per il bambino sono gravi, soprattutto perché un piccolino a 30 settimane non ha ancora i polmoni sviluppati correttamente. La placenta posizionata così bassa potrebbe ostruire il canale del parto e di conseguenza nella maggior parte dei casi si programma un parto con taglio cesareo.