Gravidanza
Ipoglicemia in gravidanza: rischi, sintomi e terapie
L’ipoglicemia in gravidanza è un problema superabile ma bisogna prestare molta attenzione ai sintomi.
L’ipoglicemia in gravidanza è una condizione che si verifica con un tasso di glucosio che scende sotto il valore minimo, che è stabilito in 60-70 mg/dl. È una condizione ovviamente che porta con sé alcuni rischi, soprattutto per la mamma incinta, mentre non ci sono preoccupazioni per il feto. L’ipoglicemia gestazionale non è così rischiosa per il bambino, anche se bisogna comunque tenerla sotto controllo.
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Quali sono i sintomi e i disturbi che possono comparire? Può causare tremori, ansia, tachicardia, sensazione di un imminente svenimento, stanchezza generale, mentre nei casi più gravi si potrebbe verificare un coma ipoglicemico.
Per accertare il problema è necessario fare delle analisi del sangue (misurazione della glicemia): il valore va misurato al mattino e a digiuno e, in caso di problemi vari, potreste anche essere sottoposti ad esami particolari, come la curva da carico glicemico e la curva insulinica.
Come mai si manifesta? È normalmente legata a un’alimentazione scorretta, per esempio povera di zuccheri o al digiuno. Può anche essere causata dall’assunzione di alcuni farmaci, per eccesso di attività sportiva o di alcol o in seguito ad interventi chirurgici. In gravidanza e in allattamento, oltre che in menopausa, è normale un piccolo abbassamento dei valori, che vanno comunque monitorati. Tra le patologie che possono causare ipoglicemia, invece, ricordiamo tumori, malattie croniche, metaboliche, endocrine.
Come si cura? Prima di tutto capendo quale sia la causa, evitando ovviamente i digiuni (meglio piccoli e frequenti pasti). È sconsigliabile bere alcol, fare sport dopo i pasti e magari mangiare cibi con zuccheri prima di fare sport, come una banana e una mela.