Cronaca
Italia, ogni neonato nasce con 135 mq di cemento
In Italia ogni neonato quando nasce porta con se nella culla una dote di ben 135 mq di cemento.
Il cemento in Italia cresce più velocemente rispetto alla popolazione. Nel 2019 sono nati in Italia 420mila bambini, mentre il suolo in cemento è cresciuto di 57 kmq, per un totale di 57 milioni di metri quadrati di nuove costruzioni e cantieri in corso. Il cemento cresce di 2 metri quadrati al secondo. Per ogni neonato che viene al mondo nel nostro paese, c’è già un’eredità di almeno 135 mq di cemento che lo attende fuori dall’ospedale.
Il nuovo rapporto Ispra Snpa, “Il consumo di suolo in Italia 2020”, fornisce un quadro che non è dei più confortanti. La crescita delle superfici artificiali continua a ritmi imponenti, mentre si assiste ancora alla decrescita della popolazione. Nel 2019 abbiamo registrato un calo di 120mila abitanti, mentre i nuovi metri quadrati di cantieri sono stati 57 milioni. E il cemento va a coprire anche le zone che nel bel paese sono considerate maggiormente a rischio. Nel 2019 il 10% delle aree a pericolosità idraulica media P2, con tempo di ritorno tra 100 e 200 anni, era coperta di cemento. Mentre era il 7% per le aree classificate a pericolosità elevata P3, con tempo di ritorno tra 20 e 50 anni.
La Liguria è la regione italiana con un valore più alto di suolo impermeabilizzato in aree a pericolosità idraulica, con una percentuale che si avvicina al 30%. Il Veneto è la regione che l’anno scorso ha consumato più suolo, anche se con una crescita inferiore rispetto al 2017 e al 2018 (+785 ettari). Seguono Lombardia (+642 ettari), Puglia (+625), Sicilia (+611) ed Emilia-Romagna (+404). Roma, invece, è la città con la maggiore quantità di territorio trasformato in un anno, con un aumento di 108 ettari (si è arrivati a 500 ettari dal 2012 a oggi). Seguono Cagliari (+58 ettari in un anno) e Catania (+48 ettari).
Tra il 2012 e il 2019 la perdita derivante dal consumo di suolo per quello che riguarda la produzione agricola si attesta intorno ai 3.700.000 quintali: 2 milioni e mezzo di quintali di prodotti da seminativi, 710mila quintali dalle foraggere, 266mila dai frutteti, 200mila dai vigneti, 90mila dagli uliveti.
Via | Adnkronos