Salute e benessere
Coronavirus e sospensione scolastica, lo psicologo: “Svegliate i bimbi alle 8”
La mattina bisogna alzarsi presto e la sera non bisogna fare le ore piccole. Per affrontare questa lunga sospensione scolastica sono importanti gli orari regolari.
La sospensione delle attività scolastica non è sinonimo di vacanza. È un messaggio che deve essere chiaro ai bambini. Come fare? Il suggerimento arriva dal dottor Paolo Ballaben, psicologo e psicoterapeuta, coordinatore delle sezione Triveneto della Società italiana ipnosi.
“Avere tanto tempo a disposizione e non sapere come trascorrerlo può essere fonte di ansia o all’opposto di disforia, ma mai di tranquillità e quindi la prima cosa che consiglio di fare è di strutturarlo, non in modo rigido alla militare, ma di dare una cadenza alle ore che passano. Per esempio, finito l’effetto super-gioia per delle vacanze regalate, è utile mantenere, almeno per i figli in età da scuola primaria, gli orari della sveglia come se si andasse ancora a scuola e verso le 8, 8.30 al massimo cominciare la giornata con la colazione. Organizzare i compiti da fare e magari coinvolgerli nelle attività domestiche, come il preparare il pranzo o le faccende di casa. Nel pomeriggio lasciarli liberi”.
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Dunque per evitare stati di ansia, ma anche per mantenere una giornata organizzata, sono importanti gli orari: dalla sveglia alla colazione, dal pranzo ai compiti, dalla cena all’ora della nanna. Scandire così la quotidianità permette prima di tutto al corpo di mantenere una certa regolarità, ma aiuta anche lo scorrere delle giornate, che diventano meno faticose.
Non bisogna poi ignorare le domande e le curiosità dei piccoli. Dove cercare di rispondere sinceramente, evitando di riversare le vostre emozioni negative:
“E’ difficile riuscire a tranquillizzare qualcuno guardandolo con gli occhi sbarrati, respirando in modo affannoso, con un tono di voce acuto ed essere in un continuo stato di tensione muscolare, anche se gli diciamo le cose più dolci del mondo. Da uno stato di vera tranquillità è possibile poi cominciare a raccontare quello che sta accadendo sia come fosse una favola a lieto fine (per i più piccoli) sia come una storia con personaggi ispirati ai cartoni che guardano più spesso”.
Fonte | Polesine24