Crescita
Oggi è la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo
Appuntamento con la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, un evento importante soprattutto per imparare a proteggere i più piccoli.
Si celebra proprio oggi, venerdì 7 febbraio, è la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, mentre martedì 11 febbraio è il Safer Internet day. Sono due date importanti, da segnare in calendario, perché hanno come obiettivo proteggere i giovani e i deboli dalle violenze della rete.
“Controllo, educazione e dialogo con i propri figli: il Cyberbullismo deve essere prevenuto e affrontato tramite queste tre azioni – nelle quali la figura dei genitori conserva un ruolo fondamentale e decisivo. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat sul tema bullismo e cyberbullismo, dimostrano infatti che sul totale dei ragazzi, tra gli 11 e i 17 anni, che utilizzano quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% sono colpite da episodi di cyberbullismo”.
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Ha dichiarato il dottor Luca Bernardo, Responsabile Rapporti con Enti e Istituzioni della SIPPS, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale attiva nella prevenzione dei comportamenti rischiosi. Nell’indagine si scopre che hanno subito violenza online il 22,5% dei ragazzini fra gli 11 e i 13 anni e il 17,9% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni. Il presidente SIPPS, il dottor Giuseppe Di Mauro, ha aggiunto:
“La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale da sempre condanna ogni forma di bullismo e Cyberbullismo, dando il proprio supporto anche metodologico a tutti gli educatori e alle famiglie che si imbattono in questa piaga. I risultati evidenziati dall’ultima indagine Istat in merito dimostrano che più del 50% degli intervistati 11-17enni riferisce di essere rimasto vittima, nei 12 mesi precedenti l’intervista, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Questo aiuta noi specialisti e le famiglie tutte ad avere una fotografia chiara e netta di una tragica realtà che, purtroppo, è ancora in espansione e necessita di una lotta congiunta di tutti gli attori coinvolti, istituzioni, famiglie e specialisti sanitari”.