Istruzione
Scuola dell’obbligo in Italia: cosa succede se non si frequenta
Cosa succede se non si frequenta la scuola dell’obbligo in Italia? Fino a che età i ragazzi devono andarci?
[related layout=”right” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/187956/homeschooling-in-italia-le-forme-previste-dal-ministero-dellistruzione”][/related]Scuola dell’obbligo in Italia, cosa dice la legge italiana e cosa succede se non si frequenta? Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca spiega che l’istruzione è obbligatoria per almeno 10 anni, nell’età compresa tra i 6 e i 16 anni. L’obbligo può essere assolto nelle scuole statali, nelle scuole paritarie, nelle strutture accreditate in Regione per la formazione professionale, con l’istruzione parentale.
L’obbligo scolastico è disciplinato dalla Circolare Ministeriale 30/12/2010, n. 101, dal Decreto Ministeriale 22 Agosto 2007, n. 139 e dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296. Nella circolare si parla di obbligo di istruzione per i ragazzi dai 6 ai 16 anni, mentre nella legge del 2006 si sottolinea che:
L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età.
Cosa succede se non si frequenta la scuola dell’obbligo
I dirigenti scolastici devono controllare che ogni studente assolva all’obbligo scolastico fino al compimento del 16esimo anno d’età, inviando gli elenchi degli iscritti al Comune e verificando la frequenza dei ragazzi. Se l’obbligo viene violato alla scuola primaria, i dirigenti devono fare una denuncia: le famiglie sono multate fino a 30 euro ai sensi dell’articolo 731 del codice. La multa riguarda solo la scuola primaria e non più anche la scuola media.
Cos’è l’obbligo formativo
L’obbligo formativo, invece, è il diritto e dovere dei giovani di formarsi fino a 18 anni, dopo aver assolto l’obbligo scolastico. Ogni ragazzo può continuare a studiare nel sistema dell’istruzione scolastica, frequentare il sistema di formazione professionale gestito da regioni e province, iniziare l’apprendistato, frequentare un corso per adulti presso i centri provinciali dedicati.
Foto Pixabay
Via | Miur