Cronaca
Muro al confine tra Messico e USA: le altalene che uniscono con il gioco
Giocare unisce, non divide. Ecco che lungo il muro al confine tra Messico e USA sono spuntate delle altalene.
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Al confine tra Messico e USA, lungo quel muro che divide e che fa discutere, soprattutto per la volontà di Donald Trump di renderlo sempre più lungo, sono spuntate delle altalene rosa. Sì, avete letto bene. Dei designer hanno pensato di costruire tra le palizzate che dividono due paesi un gioco che unisce, che crea legami, che permette a chi è da una parte e chi è dall’altra di ritrovarsi insieme giocando.
Il colore delle altalene realizzate da Ronald Rael, professore di architettura all’Università della California Berkeley, e Virginia San Fratello, docente di design all’Università di San Jose State, non è stato scelto a caso. Il rosa stride profondamente con il grigiore delle palizzate in metallo freddo che vuole dividere due popoli, non permettendo ai migranti di sperare in un futuro migliore per i propri figli.
I due architetti statunitensi già in un libro del 2009 avevano parlato di questo progetto, per poter raccontare di come quelle barriere insuperabili presenti nel mondo (purtroppo i muri che dividono sono ancora troppi: Berlino non ha insegnato nulla) si possono abbattere anche attraverso il gioco. E creando relazioni basate sul divertimento, la gioia, il sorriso. Nonostante il confine sia militarizzato.
Ma il progetto, che ha previsto l’installazione di una decina di altalene progettate dai due professori californiani, è diventato realtà solamente a luglio 2019, quando è diventato realtà a Ciudad Juarez.
Il muro è diventato un fulcro per le relazioni tra gli Stati Uniti e il Messico: le azioni che hanno luogo da una parte hanno una conseguenza diretta dall’altra parte. Per quanto si possa provare a dividere.
Le altalene rappresentano una connessione per bambini e adulti dei due paesi confinanti.
Perché il gioco unisce, anche là dove l’uomo vuole dividere.