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Bode Miller e la moglie insegnano a nuotare al loro bambino dopo l’annegamento della figlia
L’anno scorso hanno perso la loro piccola Emeline, annegata in piscina, e oggi lottano per la prevenzione di questi drammatici incidenti.
Perdere un figlio è un dolore straziante, forse il più straziante nella vita. Bode Miller e la moglie Morgan sono sopravvissuti all’incidente di Emeline, la loro bambina di 19 mesi annegata in piscina circa un anno fa. Da allora sono impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’annegamento infantile. E in un video mostrano come il loro figlio più piccolo, Easton, abbia imparato a sopravvivere in acqua.
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Bode e Miller sono genitori anche di Nash Skan, 4 (Bode è papà di Nelson, 6 anni, e Neesyn, 11), e di un bambino più piccolo Easton, nato nell’ottobre scorso. Tutto quello che fanno è per aiutare i genitori a comprendere questo genere di incidente e soprattutto a prevenirlo. Hanno fondato una start-up che, usando l’intelligenza artificiale, mette a punto dei controlli sofisticati da inserire in piscina. Inoltre, tengono conferenze negli Stati Uniti e scrivono spesso lunghi messaggi via social per informare gli altri genitori dei rischi dell’annegamento infantile, tra le principali cause di morte nei bambini di età compresa tra gli 1 e i 4 anni. Il campione di sci ha scritto sui social:
«Un bambino di 8 mesi potrebbe salvarsi se cadesse in acqua, ci credete? Sono così fiero del mio piccoletto per il suo duro lavoro. Questo è il risultato di 10 minuti in acqua al giorno dal 22 di aprile scorso. Le lezioni di sopravvivenza in acqua non andrebbero trascurate, perché un dolore come il nostro non dovrebbe viverlo nessun’altra famiglia al mondo».