Cronaca
Giuseppe Conte e la risposta a Sandrino, bambino autistico, sul codice disabilità
Su Facebook Giuseppe Conte risponde a Sandrino, un bambino con diagnosi di autismo. E parla di “codice disabilità”.
Giuseppe Conte su Facebook, nella Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, risponde alla lettera di un bambino, Sandrino, al quale è stato diagnosticato l’autismo. Il bambino gli avrebbe voluto dare di persona quel messaggio in occasione della visita del premier a Lecce. Non c’è riuscito, ma la lettera è comunque arrivata a Palazzo Chigi.
E il premier ha deciso di rispondere a Sandrino e a tutti gli italiani che devono fare i conti con una disabilità, che in Italia li rende spesso cittadini di serie B. Con pochi diritti garantiti.
Caro Sandrino,
ho letto con molta attenzione la tua lettera e oggi, come promesso, ti scrivo per confermarti che mi è molto dispiaciuto non avere avuto l’occasione di poterti incontrare e parlare in occasione della mia visita a Lecce, qualche giorno fa. I miei spostamenti, come avrai constatato, sono un po’ complicati. A volte si crea un po’ di ressa, con le persone che si affollano per salutarmi e per questo non mi sono proprio accorto che c’eri anche tu, che eri venuto apposta per salutarmi e per consegnarmi la tua lettera.
Così esordisce il premier, che poi continua rispondendo alla lettera del piccolo Sandrino, sottolineando che le sue parole lo hanno colpito molto. E rispondendo a lui, il presidente del Consiglio dei Ministri risponde anche a tutti gli altri ragazzi disabili e alle loro famiglie, che hanno il diritto di rivendicare la loro piena cittadinanza.
Sin dai primi giorni in cui siamo partiti con questo nuovo governo ho comunicato al ministro Fontana e al sottosegretario Zoccano che dovevamo subito metterci al lavoro per adottare un “codice per le persone con disabilità”. Un testo normativo in cui riportare, nero su bianco, tutti i diritti e le facoltà delle persone con disabilità e in cui riassumere tutte le norme che vi consentono il pieno ed effettivo esercizio del diritto di cittadinanza. Adesso la legge è in Parlamento e appena verrà approvata potremo, con un decreto del Governo, adottare questo nuovo codice. Tu obietterai che i lavori procedono a rilento. Ma ti assicuro che per approvare un bel codice, un solenne decalogo dei diritti, non è tantissimo e comunque stai certo che ci stiamo lavorando intensamente. Ma mi rendo conto che non bastano solo dichiarazioni di principio. Occorrono anche misure concrete. A quest’ultimo proposito, sappi che l’Istituto Superiore di Sanità, insieme al Ministero della Salute, sta promuovendo interventi su più fronti legati proprio all’autismo e ha anche siglato degli accordi con le Regioni per utilizzare 4 milioni di euro dedicati alla realizzazione di interventi che assicurino la continuità di cura nell’arco della vita, di idonee soluzioni residenziali e semi-residenziali, di attività utili per l’integrazione scolastica, la transizione dall’istruzione al lavoro e l’inclusione lavorativa.
Il premier poi continua sottolineando che possono e devono fare di più e che lui continuerà a lavorare sodo per evitare che in Italia ci siano ancora cittadini di serie B.
Ho una grande responsabilità e farò di tutto perché il Governo adotti ulteriori misure di “equità sociale”, affinché tu e tutte le persone con disabilità possiate sentirVi pienamente partecipi della nostra comunità sociale. Spero di poterti incontrare presto. Se avrai occasione di passare da Roma, sarò felice se vorrai venirmi a trovare: ti farò visitare gli uffici dove lavoro quotidianamente. Ma stai pur certo che la prossima volta che verrò dalle tue parti, sarò io a cercare te.
Ti voglio bene anch’io e ti abbraccio con affetto,
Giuseppe