Salute e benessere
Adenovirus in gravidanza: dal contagio ai sintomi, passando per le cure
L’adenovirus in gravidanza è pericoloso? Vediamo come avviene il contagio, quali sono i sintomi e cosa prevede il trattamento di cura.
L‘adenovirus in gravidanza è pericoloso per la futura mamma e il bambino? Gli adenovirus sono una famiglia di virus che comprende 100 specie, 57 delle quali possibili portatori di infezione nell’uomo. Questi sono responsabili del 5-10% di tutte le infezioni delle vie respiratorie. Ma possono causare anche congiuntivite, cistite emorragica, gastroenterite.
Adenovirus in gravidanza: contagio e sintomi
In gravidanza bisogna prestare molta attenzione perché ci sono molte malattie potenzialmente pericolose. E sappiamo anche che le donne in dolce attesa non possono prendere tutti i farmaci, a meno che non siano proprio necessari e comunque sotto stretto controllo dei medici. Il contagio dell’adenovirus avviene attraverso la saliva, per aerosol, per via oro fecale e per contatto degli occhi con mani infette.
Il periodo di incubazione dipende dal patogeno interessato. Di solito i sintomi esplodono dopo 3-10 giorni. Se notate che i fastidi sono diversi a seconda della parte del corpo interessata, contattate subito un medico, per avere una diagnosi in tempi brevi. La diagnosi si può eseguire tramite diversi esami che possono essere prescritti dal dottore. I sintomi variano a seconda dell’infezione virale scatenata:
- infezioni all’occhio con congiuntivite;
- problematiche respiratorie, come: raffreddore, mal di gola, tonsillite, faringite, laringite, bronchite e polmonite;
- infezioni dell’apparato gastrointestinale con diarrea acuta e gastroenteriti;
- infezioni dell’apparato genito-urinario con cistite;
- la febbre è sempre presente.
Adenovirus: le cure
Non ci sono farmaci antivirali adatti, per questo le cure avvengono attraverso il trattamento dei sintomi. Il paracetamolo è usato per tenere bassa la febbre e guarire più in fretta, mentre i colliri specifici possono aiutare in caso di congiuntivite. Prevenire, però, è sempre meglio che curare. Esiste una vaccinazione con vaccini vivi e attenuati per due sierotipi, 4 e 7, ma è importante lavarsi sempre le mani per evitare di contrarre il virus.