Scuola
La mamma stira e cucina, il papà lavora: esercizio sessista in un libro per le elementari
Un esercizio di grammatica in un libro delle elementari svela un classico stereotipo di genere.
Gli stereotipi di genere sono una realtà difficile da debellare, soprattutto quando a remare contro a una cultura libera e aperta sono proprio i libri di scuola. A denunciare l’ultimo episodio sessista è l’Associazione culturale ConsapevolMente, che ha diffuso l’immagine di un libro di grammatica delle scuole elementari in cui c’è un esercizio che prevedere di cancellare i verbi intrusi. Fin a qui nulla di male: peccato che dietro all’esercizio si nasconda una mentalità retrograda.
L’esercizio del testo scolastico, della casa editrice Nuvola – Libro dei percorsi, Edizione La Spiga (2017), ha suscitato polemiche: il bambino è chiamato a cancellare il verbo non adatto. Alla voce “La mamma” i verbi a disposizione sono “cucina”, “stira”, “tramonta”, mentre per la voce “Il papà” le azioni disponibili sono “legge”, “lavora”, “gracida”. È facile capire l’associazione: la mamma è quella che cucina e stira e il papà quello che legge e lavora.
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Come se anche la mamma non leggesse o lavorasse o il papà non potesse stirare e cucinare. Non è la prima volta i genitori scoprono esercizi di questo genere sui libri di testo dei propri figli. Qualche tempo fa aveva fatto clamore il testo di una canzoncina per bambini inserita in un libro musicale dove una strofa recitava “La mamma lava, stira, cucina mentre canticchia una canzoncina. Il babbo invece gioca a pallone, fuma la pipa con il nonno Gastone“. Forse è tempo di adeguare i testi alla realtà sociale: non è educativo restare legati alla famiglia degli anni 50.
Ricordiamo anche la mamma che si è arrabbiata con le maestre di un asilo perché hanno cambiato il bambino bagnato e hanno prestato al piccolo dei pantaloni di fortuna asciutti. Qual è stato l’errore, secondo la madre? Erano rosa, colore non adatto al maschietto. Insomma la virilità del bambino è più importante del fatto che sia bagnato e possa ammalarsi e soprattutto sono i colori – per certi genitori – a determinare la sessualità.