Cronaca
Farinella, maschera del Carnevale di Putignano: la filastrocca
Farinella è la maschera del Carnevale di Putignano: ecco la sua filastrocca!
Farinella, maschera del Carnevale di Putignano, si ispira nel nome al piatto simbolo di questa terra. La farinella è infatti una farina di ceci e orzo abbrustoliti, che possono essere usati in mille ricette diverse. La maschera tradizionale di Farinella è povera, ama bere ed è una via di mezzo tra Arlecchino e un Jolly, anche da quello che si vede nel suo look.
È un personaggio sempre allegro e sempre scanzonato, ha ironia da vendere ed è proprio come gli abitanti di Putignano: ironico, provocatore, amante della vita e dei piaceri della tavola. Oltre che orgoglioso del dialetto e della sua terra di origine! A lui è anche dedicata una filastrocca che lo racconta!
Farinella, filastrocca
Di Arlecchino ricordo i colori, di Brighella quel fare da furbetto, di Pulcinella la voglia di bighellonare: mi presento, il mio nome è Farinella.
Se ti è venuto un certo languorino sei sulla strada giusta! Prendi un piccolo mortaio, metti dentro ceci e orzo abbrustoliti, pesta tutto fino ad ottenere una polvere finissima: voilà, ecco a voi la nostra specialità.
In estate, saltellando di campagna in campagna, “prendo in prestito” qualche fico fresco qua e là; scelgo un albero bello grosso, mi stendo all’ombra, apro i frutti del mio bottino e ne aggiungo un’abbondante spolverata. Sempre, in ogni stagione, l’amata miscela si presta perfettamente al sacro rito della “scarpetta”.
Camino acceso, un bel bicchierone di vino e pancia piena: questa è vita!
L’acqua? Ve la lascio volentieri, amici cari. Io preferisco il vino della mia terra. Appena nato ero un ubriacone sbrindellato qualunque ma negli anni ’50 Mimmo Castellano, artista anticonformista e indisciplinato (proprio come me), ha deciso di rifarmi il look.
Un po’ Arlecchino, un po’ Jolly. Indosso un abito allegro e colorato, con un bel gonnellino rosso e blu, fieri colori della nostra amata città; porto sempre un cappello a tre punte, simbolo dei tre colli su cui è costruita Putignano, ogni punta termina con un sonaglino tintinnante. Sopracciglia folte e naso rosso, felice effetto del vinello che butto giù. Il putignanese è la mia lingua madre, l’italiano lo mastico per le grandi occasioni come il Carnevale, e durante le Propaggini sono sempre in prima fila.
Amo cantare fino a perdere la voce, ballare finché non mi tremano le gambe, mangiare fino a a che non mi sento satollo e, soprattutto, ridere fino a rimanere senza fiato.
Allegro e scanzonato, a Carnevale sono sulla bocca di tutti. È la mia festa signori!
Foto da Flickr di mar1lyn84
Via | Carnevale di Putignano