Cronaca
Imola, chiuso asilo: non aveva le autorizzazioni e i bambini non erano vaccinati
A Imola chiusa una scuola materna priva delle autorizzazioni necessarie. I bambini ospitati non avevano completato nemmeno l’iter di vaccini.
A Imola un asilo è stato chiuso per mancanza di autorizzazioni. Inoltre, dopo la diffida del Comune, i controlli hanno scoperto che i 12 bambini ospitati non avevano completato l’iter vaccinale previsto per legge per potersi iscrivere alla scuola materna. 6 di questi bambini non avevano mai fatto un vaccino.
La scuola materna, aperta lo scorso settembre, non aveva autorizzazioni per poter essere aperta. L’attività, che si trovava sulle colline di Imola, era già stata avvisata dall’amministrazione comunale di non avere le autorizzazioni a posto. Era stata fatta comunicazione che la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) non andava bene. L’associazione che gestiva la struttura aveva ritirato la Scia. Ma non aveva chiuso i battenti.
La scuola materna è rimasta aperta fino a quando non è arrivata una diffida dal Comune. L’Asl ha fatto poi un sopralluogo, scoprendo che i bambini ospitati, 12 in tutto, non erano vaccinati. Alcuni non avevano completato il ciclo vaccinale obbligatorio. La metà era completamente scoperta. L’Asl ha così chiesto al comune di Imola di sospendere l’attività perché non aveva i requisiti previsti per legge. Inoltre sono state rilevate anche carenze igienico sanitarie e lo stabile che ospitava l’asilo non era adatto a essere una scuola.
Venerdì, dopo la diffida del comune del 5 febbraio, l’asilo ha chiuso i battenti e i locali sono stati sgomberati. Il comune di Imola ha detto che “valuterà in accordo con l’Asl le eventuali azioni congiunte da adottare“.
Intanto su Facebook non si è fatta attendere la reazione del virologo Roberto Burioni, che parla di pura follia:
Mettere insieme molti bambini non vaccinati è il modo migliore per aumentare le probabilità che si verifichi un focolaio epidemico. Non solo di morbillo, ma anche di poliomielite.
Via | Ansa
Foto Pixabay