Salute e benessere
Neonati, nei primi dodici mesi il rischio di non farcela al Sud è più alto del 40%
Nei primi dodici mesi il rischio di non farcela al Sud è più alto del 40%. L’Italia è comunque al decimo posto per sicurezza.
L’Italia è un Paese sicuro per nascere: la mortalità infantile è fra le più basse nella cinquantina di economie principali della Terra. Esistono però ancora delle grandissime differenze tra Nord e Sud, secondo lo studio di De Curtis e Simeoni, basato su alcuni dati 2015 (aggiornati recentemente con il 2016) dell’Istat. [related layout=”left” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/7415/pubblicita-per-ridurre-il-tasso-di-mortalita-infantile-scioccante-in-usa-e-polemica”][/related]
La mortalità infantile in Italia varia dal 2,29 per mille a Nordest al 3,68 per mille delle. Come mai una differenza così evidente? Le strutture ospedaliere nel Sud sono più piccole e meno attrezzate. Secondo gli esperti risolvere questo problema non è impossibile: bisogna accorpare i Punti Nascita (così come si sta già facendo) e investire affinchè siano più strutturati e preparati. Ciò dovrebbe anche permettere un risparmio pubblico non indifferente.[related layout=”big” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/200416/mortalita-infantile-sotto-i-5-anni-dimezzata-in-25-anni”][/related]
Per quanto riguarda i Paesi dell’Europa, ad avere il tasso di mortalità infantile più basso è l’Islanda (0,7 per mille) seguita della Finlandia (1,9). L’Italia è decima (2,8 per mille) ed è davanti a Danimarca, Germania, Olanda, Francia o Canada. Anche attraverso la crisi economica il miglioramento non si è mai fermato e anzi dal 2005 si registra un calo di decessi dello 0,8 per mille: significa che nel 2016 si sono salvati quasi 400 bambini che dieci anni prima sarebbero stati morti. È un traguardo davvero molto importante.
Via | Corriere della Sera