Cronaca
I bambini di Selvino
I bambini di Selvino sono dei piccoli sopravvissuti all’Olocausto, rimasti orfani e accolti in Italia.
Chi erano i bambini di Selvino? Con questo nome si ricorda un gruppo di bambini, circa 800, sopravvissuti alla Shoah. Questi piccoli innocenti sono riusciti a sopravvivere ai campi di sterminio, dove però avevano perso di solito tutta la famiglia. Tra il 1845 e il 1948 queste vittime dell’Olocausto vennero accolte nell’ex-colonia fascista di Sciesopoli, a Selvino, sulle Prealpi bergamasche della Val Seriana.
La storia dei bambini di Selvino
[related layout=”right” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/215756/i-bambini-di-terezin”][/related]Quando la seconda guerra mondiale ebbe termine, l’Italia cercò un posto dove ospitare i bambini ebrei rimasti orfani e sopravvissuti alla Shoah. Erano bambini stremati, fisicamente e mentalmente, per quello che avevano dovuto passare. E per le perdite profonde subite durante la guerra. Luigi Gorini e la moglie Annamaria Torriani suggerirono al presidente della comunità ebraica milanese di usare la Casa Alpina Sciesopoli, ex colonia fascista che si trova a Selvino, gestita dalle suore Zelatrici del Sacro Cuore di Milano per i bambini “gracili”.
Il 21 settembre 1945 la colonia venne affidata alla comunità ebraica milanese alla Brigata ebraica. Qui vennero ospitati più di 800 bambini rimasti orfani. Gli educatori cercarono di far loro una mano per ritornare a vivere. Imparavano l’ebraico e la cultura della loro religione. Molti di questi bambini hanno fatto poi ritorno in Palestina.
Una targa di metallo apposta quando un gruppo di ex bambini di Selvino ha fatto visita alla colonia italiana recita:
In questa Casa a Selvino sono stati accolti nel periodo 1945-1948 circa 800 bambini e ragazzi scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi della morte. Qui hanno ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell’uomo di cui erano stati privati. Qui hanno appreso la lingua dei loro antenati, la lingua della Bibbia. Qui sono stati preparati a una nuova vita nella loro patria, Israele. Qui hanno imparato a conoscere e amare il cuore generoso del popolo italiano. Questa targa è dedicata a tutti coloro che hanno contribuito al successo di tale opera umana ed educativa.
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