Educazione
Le poesie sul Giorno della Memoria per la scuola primaria
Una raccolta delle più belle e significative poesie sul Giorno della Memoria per la scuola primaria da leggere insieme ai bambini.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza molto importante che viene celebrata ogni anno il 27 gennaio, per ricordare le vittime dei campi di concentramento e per educare tutti su queste tematiche, sicuramente dolorose ma necessarie. Anche i bambini devono partecipare al Giorno della Memoria perché come si studiano le tabelline e i verbi, vanno insegnati anche l’uguaglianza e il rispetto e mi sembrano tematiche più attuali che mai, considerando quello che stiamo vivendo con i migranti. Vediamo insieme una selezione di poesie sul Giorno della Memoria per la scuola primaria, i bambini sono piccoli e quindi vanno utilizzate parole che possono capire, l’orrore va certamente spiegato in modo adeguato, ma è importantissimo educare, far capire dove si può arrivare perpetuando l’odio e l’indifferenza.
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Poesie sul Giorno della Memoria per la scuola primaria
Filo spinato di Peter
Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani fioriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
E’ il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.
Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin
Aprile di Anna Frank
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.
Se questo è un uomo di Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Un paio di scarpette rosse di Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
‘Schulze Monaco’.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
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