Cronaca
Congedo di maternità: necessari almeno 6 mesi dopo il parto per i neonatologi
Per favorire l’allattamento esclusivo al seno, il congedo parentale dovrebbe durare almeno sei mesi dopo il parto.
Bisognerebbe stare a casa con il bambino almeno 6 mesi. L’obiettivo è quello di favorire il tempo minimo necessario per l’allattamento esclusivo al seno. Questo è il consiglio della Società Italiana di Neonatologia (SIN): gli esperti hanno commentato l’emendamento alla Legge di Bilancio 2018 che prevede una riforma del Congedo di maternità, consentendo alle donne di poter scegliere di lavorare fino a pochi giorni dal parto, usufruendo dei 5 mesi di congedo ed astenersi dal lavoro esclusivamente dopo il parto. Il presidente Fabio Mosca ha posto l’attenzione su una questione importante:
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“Il vero problema non è la ripartizione dei 5 mesi previsti attualmente per il congedo di maternità, ma garantire alla donna e ai genitori, anche con il congedo di paternità, esteso con la nuova legge a 5 giorni, il giusto supporto affinché i neonati possano essere seguiti adeguatamente nei primi mesi di vita, tenendo conto che il ruolo sociale della donna è radicalmente cambiato. Dobbiamo mettere in campo tutte le risorse per creare ed incentivare condizioni che permettano alle mamme di continuare ad allattare al seno almeno nei primi sei mesi di vita”.
Secondo i dati della SIN, il 90% delle donne italiane comincia ad allattare al seno, ma già a 4 mesi l’allattamento materno esclusivo crolla al 31% e solo il 10% delle mamme continua ad allattare oltre i 6 mesi di vita.
“Come SIN riteniamo prioritario concentrare il dibattito sulla creazione di condizioni favorevoli alla famiglia e alle donne lavoratrici, la cui mancanza, in questi anni, ha influito in modo determinante sul calo della natalità. Bisogna riportare il neonato al centro del futuro e per farlo dobbiamo lavorare tutti insieme per sostenere le giovani coppie, i genitori e le famiglie. Le nuove opportunità di organizzazione dei congedi, anche quello paterno, si muovono sicuramente in questa direzione, ma è necessario un piano strutturato e continuativo di incentivi alle famiglie, che dia certezza e stabilità sul futuro”.