Scuola
Sciopero 26 ottobre 2018 scuola: cosa c’è da sapere
Sciopero 26 ottobre 2018 scuola: ecco tutto quello che le famiglie devono sapere.
Sciopero 26 ottobre 2018 scuola: lezioni a rischio nella giornata di venerdì per uno sciopero generale che riguarderà anche le scuole italiane. Perché si sciopera? I sindacati di base chiedono che i loro diritti vengano rispettati, in particolare un aumento dei salari e delle pensioni, reddito garantito, una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, l’abolizione del jobs act, salute e sicurezza sul lavoro, ma anche investimenti pubblici su ambiente e territorio per aumentare l’occupazione, pensione a 60 anni o al raggiungimento dei 35 anni di contributi, rappresentanza sindacale con elezioni libere, difesa del diritto di sciopero e manifestazione, contro la guerra e spese militari, abolire le disuguaglianze salariali e di genere, oltre che sociali.
Sciopero 26 ottobre 2018 scuola, chi aderisce
Per la scuola lo sciopero generale di venerdì 26 ottobre 2018 è stato indetto dall’associazione sindacale USI e coinvolge anche altre sigle come CUB, SGB, SI COBAS, USI – AIT, SLAI COBAS, SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) e l’organizzazione sindacale CUB SUR per i settori scuola, università e ricerca. Venerdì prossimo, dunque, le lezioni potrebbero essere a rischio: ricordiamo, poi, che lo sciopero generale coinvolge sia gli insegnanti sia il personale ATA, come sottolineato dal comunicato del Sindacato Generale di Base:
Il personale ATA continua a pagare il prezzo più alto delle continue riforme peggiorative della scuola messe in atto da tutti i governi degli ultimi vent’anni.
Chi sciopera chiede
aumenti veri in busta paga, assunzioni che ripristinino organici sufficienti, il rispetto della dignità del personale ATA, il diritto al pensionamento a 60 anni o con 35 anni di contributi.
Tutti i genitori devono essere consapevoli che venerdì 26 ottobre potrebbero non trovare i docenti e il personale ATA a scuola e quindi dovrebbero ritornare a casa, se la scuola venisse chiusa per mancanza di personale. Meglio informarsi prima, anche se docenti e altri lavoratori non sono tenuti a informare circa la decisione o meno di scioperare.
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