Scuola
Vaccini, l’allarme dei presidi: “Effetti negativi sul piano educativo”
Il malcontento per il sì all’emendamento del decreto Milleproroghe che elimina a Legge Lorenzin ha raggiunto anche i presidi.
Continuano le polemiche sulla decisione del Governo di rinviare l’obbligo di vaccinare i figli per l’ammissione a scuola. Questa volta ad alzare la voce è l’ Associazione nazionale presidi, che risponde alla ministra della Salute Giulia Grillo sulla possibilità di separare i bambini immunodepressi da quelli sani.
«Per garantire ai bambini il mantenimento delle relazioni tra loro e con il gruppo classe le sezioni formate al primo anno proseguono negli anni successivi. L’emendamento non tiene conto di questo fondamentale principio e, per assicurare la distribuzione dei non vaccinati, apre alla possibilità che i bambini possano cambiare classe, causando evidenti effetti negativi sia sul piano educativo che quello formativo».
Ha commentato il presidente dell’associazione, Mario Rusconi, al Corriere. A questo si deve aggiungere che la condivisione degli spazi pubblici ci sarebbe comunque e che questa soluzione rischierebbe anche di creare delle classi quarantena. Molto insoddisfatti anche nella sezione amministrativa, perché in un mese sono state modificate le regole due volte per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e degli asili nido: a inizio luglio c’era stata la circolare della ministra che rendeva sufficiente un’autocertificazione vaccinale in sostituzione della documentazione ufficiale dell’Asl per l’iscrizione all’anno scolastico 2018/2019.
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Poi settimana scorsa, con il sì all’emendamento al decreto milleproroghe, che rinvia di un anno l’obbligo vaccinale per l’iscrizione alle scuole dell’infanzia e degli asili nido, la circolare è stata annullata. Situazione di malcontento, cui bisogna aggiungere l’appello della mamme di bambini trapiantati.