Cronaca
Videogioco simula una strage a scuola: negli Usa scoppia la polemica
Un videogioco invita alla violenza gli studenti che per vincere devono simulare una strage a scuola.
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I videogiochi violenti sono numerosi, ma questo supera di gran lunga qualsiasi altra cosa prodotta fino a oggi. Active Shooter, sviluppato da Revived Games, è al centro di lunga polemica. Che cos’è? Il videogame prevede che il giocatore possa vestire i panni di un’agente di polizia o di uno studente killer, che uccida giovani studenti o poliziotti.
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I genitori sono rimasti allibiti e dopo una raccolta di 18mila firme, tra cui alcuni genitori dei ragazzi uccisi nella strage di Parkland (Florida), è stato ritirato. La Valve Corporation, software house di videogiochi e proprietaria di Steam, piattaforma su cui doveva essere pubblicato il videogame, ha rintracciato lo sviluppatore Ata Berdiyev, noto per aver creato altri videogiochi di cattivo gusto.
La casa di produzione ha già rimosso in passato altre produzioni di Berdiyev. Ovviamente questo gioco ha aperto le porte a una questione più ampia e sono finiti sotto accusa sono finiti altri giochi presenti sullo store online, come House Party, nel quale è possibile rivestire il ruolo di uno stupratore. La Valve ovviamente si è difesa così:
“Si tratta di una simulazione e niente più. Se avete la sensazione di ferire qualcuno o le persone che vi stanno attorno, vi invitiamo a contattare il vostro psichiatra o chiamare la polizia”.
Ryan Petty, il padre di una delle giovani vittime di Parkland, ha invece commentato:
“È disgustoso che Valve stia cercando di trarre profitto dalla glorificazione delle tragedie che colpiscono le nostre scuole in tutto il Paese”.