Istruzione
L’asilo aziendale dell’Università di Torino senza distinzioni di genere: Salvini insorge
L’Università di Torino vorrebbe aprire un asilo aziendale senza distinzioni di genere. Salvini insorge parlando di lavaggio del cervello.
L’Università di Torino ha intenzione di aprire un asilo aziendale, accessibile ai docenti e agli studenti con figli, che possono aver bisogno di una struttura interna che ospiti i loro piccoli mentre sono al lavoro. Un asilo che sarà orientato all’educazione alle differenze, senza distinzioni di genere. Un approccio già utilizzato ad esempio nei paesi nordeuropei.
L’idea è venuta agli stessi studenti di Scienze della Formazione, che potranno anche fare tirocini nell’asilo interno. Un modo per riuscire a conciliare famiglia e lavoro, con un intervento ampio. Il nido d’infanzia in Università è un’iniziativa fortemente appoggiata dal rettore Gianmaria Ajani:
Si tratta di un progetto molto bello che contiamo di realizzare nonostante le tante difficoltà organizzative e logistiche che stiamo incontrando. Come ateneo useremo criteri rispettosi dei diversi orientamenti di genere per realizzare la nuova struttura che sarà aperta sia ai nostri dipendenti sia agli studenti con figli.
Un modello educativo che fa però storcere il naso alla Lega Nord. Prima era stato Fabrizio Ricca, capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale a Torino, a protestare, poi è intervenuto con un post su Facebook anche Matteo Salvini, che parla addirittura di lavaggio del cervello.
A Torino nasce il primo progetto di scuola dell’infanzia senza bambina e bambino. Niente grembiuli azzurri o rosa. Niente giochi maschili o femminili. Ma vi pare normale? Non è questo il futuro che ho in mente per i nostri figli. No al lavaggio del cervello, viva le differenze, viva i bambini e le bambine.
Lo sa il leader del Carroccio che permettere ai bambini di scegliere il colore e il gioco che vogliono non li traumatizza affatto? Anzi, permette loro di esprimere chi sono realmente, senza costrizioni: bambine che giocano le macchinine e maschietti che giocano alla cucina, così si rispettano le differenze!
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Via | Repubblica