Educazione
Mamme da legare: come convincere i bambini a coprirsi in inverno
C’è un divario tra la temperatura esterna reale e quella che i bambini presumono ci sia.
“Voglio mettere questa giacca!” “Tesoro, è un trench primaverile, fuori ci sono 8 gradi!” “No, voglio questo!” Va bene. Indossalo. Apro la porta, la spingo leggermente per invitarla a uscire e lei “Uhm, magari lo metto un’altra volta”. Non c’è altro modo per farla ragionare. Inutile urlare o costringerla. Vuoi uscire a novembre come se fosse maggio? Vai.
Lotto da anni con mia figlia e l’unica soluzione è quella di non impuntarmi e lasciare che si renda conto da sola. Naturalmente, non deve essere mai una lotta a chi è più forte: abbiamo almeno 30 anni più di loro, ricordiamocelo. Se iniziano a battere i denti, è il caso di riportarli in casa e cambiarli, non è molto intelligente lasciarli uscire in costume da bagno a dicembre. Anche perché, se si ammalano, chi deve curarli?
Una volta che ha deciso di indossare un cappotto adeguato, ovviamente, inizia a contrattare su guanti/sciarpa/cappello: “Va bene, amore. Fa molto freddo, ma rispetto la tua scelta. La conseguenza potrebbe essere un semplice raffreddore, o qualcosa di più. Non escludo quindi che dovrai prendere quell’antibiotico alla fragola che trovi viscido. Poi non potrai uscire a giocare per un paio di settimane, certo. E, siccome devo lavorare, dovrai giocare da sola per tutto il tempo. Non è un ricatto, tesoro della mamma, è la realistica previsione di ciò che accadrà.”. Il 90% delle volte, funziona. Il restante 10%? Lei che si impunta ed esce comunque senza sciarpa e cappello. Ma, appena arrivata a un crocevia a 50 metri da casa, dove tutti i venti sembrano essere convogliati e banchettare, inizia a stringersi nel cappottino. Ma io conosco i miei polli, e tiro fuori dalla borsa di Mary Poppins il necessario. Lo indossa, mi guarda ridacchiando e continuiamo la nostra passeggiata.
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