Cronaca
Mamme da legare: sensi di colpa, i cattivi amici dei genitori
I sensi di colpa, la costante della genitorialità.
Mia madre ha sensi di colpa. Tua madre ha sensi di colpa. Le nostre nonne avevano sensi di colpa. E parlo al femminile perché, volenti o nolenti, è ancora alle madri che è demandata gran parte dell’educazione.
Si incomincia coi sensi di colpa durante la gravidanza: mangio nel modo corretto? Il bambino sta comodo? Devo dormire su un fianco? Perché ho fumato un pacchetto di sigarette al giorno fino a qualche mese fa? Col parto, poi, si scatena la tempesta: se hai partorito col cesareo, sei una madre fallita.
L’allattamento è una tragedia: ci sono donne che volontariamente o a causa della sorte non allattano, o smettono presto. L’accanimento e i giudizi, in questo caso, si sprecano. Ma i sensi di colpa continuano, e crescono con le esigenze del bambino: dall’averlo viziato fino all’essere stati troppo duri, a non averli assecondati nelle loro scelte fino all’averli assecondati troppo.
Rassegnamoci: qualsiasi cosa faremo, sbaglieremo. E, verosimilmente, la prole o dei perfetti estranei ce lo rinfacceranno. Allora, facciamo una cosa: perdoniamoci. I genitori perfetti non esistono, esistono solo persone che si impegnano. Dobbiamo solo cercare di fare del nostro meglio e di agire con un po’ di empatia, ricordandoci di quando eravamo noi a essere bambini o adolescenti. Siate più indulgenti, verso voi stessi: l’autocritica è sacrosanta, piangersi addosso è una perdita di tempo.
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