Cronaca
Allattamento al seno, le posizioni migliori per chi ha le ragadi
Quali sono le posizioni migliore per affrontare l’allattamento al seno in caso di ragadi?
Le ragadi sono uno scoglio tremendo per chi desidera far partire serenamente l’allattamento al seno, ma tutto è risolvibile facendo un po’ attenzione all’attacco del bambino. Prima cosa, molte volte si formano, proprio perché il neonato non afferra in bocca il capezzolo correttamente. La zona molto sensibile tende a manifestare piaghette e tagli. Cosa fare? Prima di attaccare il piccolo, massaggiate il seno per qualche minuto per favorire la discesa.
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Si consiglia di bagnare con il latte il capezzolo. Partite sempre da quello più dolente, perché il piccolo all’inizio della poppata succhia con maggior voracità. Solo quando ha finito, passate all’altro seno. È importante non saltare le poppate, ma continuare ad allattare a richiesta, offrendo il seno al bimbo ogni volta che piange o lo cerca girando la testa o aprendo la bocca, almeno all’inizio. Fa male, è vero, ma passerà. L’allattamento deve essere doloroso e superato il problema ragadi sarà sicuramente un momento appagante per tutti.
Qual è la posizione giusta? Potete allattare a culla o a rugby, ma fate sempre molta attenzione all’attacco. Il viso del bambino di fronte al seno deve avere il naso all’altezza del capezzolo. La bocca ben aperta deve comprendere gran parte dell’areola (è sbagliato se si attacca solo in punta e sicuramente ciò provoca ragadi). Inoltre, le labbra devono essere in fuori. Con le ragadi il dolore dovrebbe essere iniziali e scomparire nel corso della poppata, se permane è attaccato male. Staccate e riprovate.