Educazione
Mamme da legare: iscrivi tua figlia a un asilo montessoriano e ti guardano male
Alla gente non va mai bene niente.
Pochi anni fa mi sono trasferita in un paesino minuscolo. Inizia subito a informarmi sull’asilo, e immaginate la mia sorpresa nello scoprire che in quel posto di 3000 anime l’asilo era a indirizzo montessoriano. Non ci avrei mai sperato.
Iscrivo mia figlia, che inizia a frequentarlo senza troppi traumi: nel nostro piccolo e alquanto inconsapevolmente, a casa mettevamo già in pratica alcuni dei principi di Maria Montessori. Il problema è sorto quando abbiamo iniziato a dire che la bambina andava in un asilo montessoriano: “Ah, ecco…” Ecco cosa? In pratica, ogni cosiddetto “capriccio” della bambina è colpa di Montessori: troppa indipendenza. I bambini vanno tirati su a suon di ceffoni, devono farsi vestire dalla madre fino ai 13 anni, non possono avere gusti e preferenze, non possono contraddire i genitori, non devono assolutamente mostrare intraprendenza e vanno cresciuti seguendo rigorosamente lo schema maschietto/femminuccia, azzurro/rosa.
Se non lo fai, tuo figlio è maleducato e, diciamocelo, fastidioso. Fastidioso perché un bambino educato a “fare” ti sporca casa, macchia i vestitini immacolati, contesta i tuoi ordini che ritiene ingiusti, non lo puoi lasciare 4 ore davanti alla TV e dovrai rispondere a tutte le sue domande. Siamo onesti: a noi piacciono i soldatini. E, pur di non ammetterlo, diamo la colpa a metodi dei quali non sappiamo niente. Il riassunto più efficace che abbia sentito del metodo Montessori è: un metodo per cui i bambini fanno quello che vogliono. No, mi sa che avete le idee un po’ confuse.
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