Educazione
Mamme da legare: la gravidanza cambia il carattere delle donne?
Bella domanda… No.
Quando ero incinta ero come anestetizzata. Mi sono trovata nelle situazioni più assurde e fastidiose, ho incrociato persone variamente moleste, ma ho sempre mantenuto una sorta di distacco. Diciamo che, laddove avrei azzannato al collo il mio interlocutore, lasciavo correre senza sforzo o reagivo addirittura con ironia. Effetto degli ormoni? Pensa alla tua pancia e ignora ciò che ti circonda? Può darsi. Ho ritrovato quel mio sguardo in parecchie donne incinte.
Nelle prime settimane, se non nei primi mesi, questa sensazione si è protratta. Finché qualcosa non mi ha come “risvegliata”. E sono diventata una iena. Non che non lo fossi già prima, semplicemente la parte ferina sembra aver preso il sopravvento su quella diplomatica e atta alla vita in società. Il mio mantra è diventato “non dovete rompermi le scatole”. E non poteva essere altrimenti: bambina impegnativa, spesso sola con me e lontane dalla mia famiglia. Non ho più tempo da perdere: nel tempo libero devo dormire, io.
“Fai così, non fare così, fai troppo così, fai troppo poco così”: Gesù, ma se siete così bravi, scrivete un libro di puericultura. Ho preso esempio dai bambini e ho imparato (di nuovo) a dire “NO”. La parolina più bella del mondo. E ogni volta che mia figlia dice “no” e io la rimprovero, dentro di me sono soddisfattissima e rispolvero Sofocle: brava, figlia mia. L’obbedienza non è una virtù. Fai ciò che senti.
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