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Bullismo, come riconoscerlo e come combatterlo
Gli esperti ci danno preziosi consigli per riconoscere il bullismo e contrastarlo.
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Il bullismo è sempre esistito, ma oggi, complice internet e i social network, sono cambiate le modalità con cui si è diffuso, trovando nei supporti digitali un terreno fertile per esprimersi. Secondo gli esperti è diventato sempre più violenza fisica, ma le dinamiche non cambiano, come sottolineato da Luca Bernardo, primario e ideatore del Centro nazionale antibullismo del Fatebenefratelli di Milano:
[quote layout=”big”]Il bersaglio viene individuato tra gli studenti introversi, che fanno poco gruppo e in generale per qualche caratteristica che lo rende “debole” agli occhi dei violenti.[/quote]
Per potersi difendere, i ragazzi dovrebbero cercare di non rimanere mai da soli, soprattutto negli spazi comuni o durante l’intervallo. Dovrebbero imparare a cercare aiuto nei compagni di classe, negli amici, nei coetanei. Come suggerisce Anna Maria Giannini, docente di Psicologia all’Università La Sapienza di Roma:
[quote layout=”big”]La vittima deve cercare di creare rapporti più stretti con chi si trova nel suo stesso ambiente perché quelli diventeranno un elemento di protezione, che scoraggia i violenti e allo stesso tempo fa uscire dall’isolamento. In questo modo diventano bersagli meno facili.[/quote]
La psicologa poi aggiunge:
[quote layout=”big”]Deve convincersi che è soltanto colpa dei coetanei violenti — e non sua — se viene offeso o picchiato, se la sua vita all’interno dell’ambiente scolastico e di conseguenza anche fuori aula è diventa un inferno. Fino a quando si ritiene “responsabile” non inizierà mai a reagire.[/quote]
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Trovare un coetaneo che possa aiutarlo è importante, anche se la soluzione preferita dovrebbe essere un adulto, il genitore o l’insegnante. Ma i ragazzi si vergognano e hanno paura di ritorsioni, per questo un amico fidato potrebbe essere la scelta migliore.
Se gli atti di bullismo avvengono online, i genitori possono trovare aiuto nella Polizia Postale: se avete il sentore che qualcosa non va, chiedete aiuto e dialogate sempre con i vostri figli.
Via | Corriere